VICENZA. L’ultimo episodio risale alla fine dello scorso anno. Il tribunale di Vicenza ha condannato il Comune al pagamento di 21.596 euro, più altri 5.900 di spese legali, come «risarcimento danni da incuria stradale» nei confronti di una signora che nel 2013 era caduta su un marciapiede per colpa di una buca e che di conseguenza aveva fatto causa a palazzo Trissino. La sentenza arrivata dopo cinque anni di battaglia legale, che in realtà non ha visto protagonista il Comune (non costituito), non ha preoccupato più di tanto gli uffici comunali. Non solo perché l’assicurazione ha di fatto rimborsato quasi tutto l’importo, ma anche perché oramai le richieste di indennizzo per incidenti avvenuti a causa di pavimentazione ridotta in pessime condizioni sono ormai un appuntamento fisso: nel 2018 all’indirizzo 98 di corso Palladio ne sono arrivate 90; una ogni quattro giorni.
Se fino al cinque anni fa la tendenza dei vicentini di ricorrere al tribunale o al giudice di pace dopo una caduta o un incidente su strada o marciapiede provocata dalla una superficie colabrodo sembrava lentamente in discesa, dal 2016 il trend è tornato a salire. Non tutte le domande di rimborso per incidente o caduta, però, vanno a buon fine e, nel caso di condanna, il Comune è coperto dall’assicurazione.