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Vicenza

Cresce il consumo
di legna e pellet
Stufe raddoppiate

di Nicola Negrin
Il pellet è molto utilizzato dai vicentini
Il pellet è molto utilizzato dai vicentini
Il pellet è molto utilizzato dai vicentini
Il pellet è molto utilizzato dai vicentini

 

VICENZA. I dati dell’Arpav hanno preso in contropiede un po’ tutti. La principale causa dell’inquinamento non sono tanto gli stabilimenti industriali o il traffico insostenibile. No, in testa agli agenti che contribuiscono a rendere l’aria sempre più cattiva, secondo l’agenzia regionale, ci sono gli impianti di riscaldamento delle abitazioni vicentine. E in particolare le stufe a legno e pellet «che ogni anno producono oltre 2 mila tonnellate di polveri sottili» e che sono aumentate in maniera significativa negli ultimi quindici anni: raddoppiate dal 2012 al 2013. Da qui l’intenzione dell’amministrazione di gettare acqua sul fuoco e limitare i consumi.

L’INQUINAMENTO. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia con le dichiarazioni rilasciate in Consiglio comunale martedì sera, giorno in cui il livello delle polveri sottili ha raggiunto i 97 microgrammi al metro cubo, da Achille Variati durante il dibattito sull’inquinamento. «Le emissioni di polveri sottili - fa sapere il sindaco - derivano, secondo i dati Arpav, per oltre il 65 per cento dal macrosettore della combustione non industriale; in altre parole dal riscaldamento. Seguita per il 18 per cento dai trasporti stradali. Di questo 65 per cento, il 99 per cento è attribuito alla combustione domestica di biomasse legnose: stufe a legna e pellet». Il sindaco va oltre. «Le Pm10 e le Pm 2.5 trasportano Ipa, Idrocarburi aromatici policiclici, che sono sostanze cancerogene. Da cosa sono prodotte? Al 71 per cento dal macrosettore della combustione non industriale; e di questo 71 per cento, il 94 per cento è dovuto alla combustione di biomasse legnose».

LA RELAZIONE. Si potrebbe pensare a un utilizzo limitato o comunque parziale degli impianti di combustione. In realtà nel Vicentino le stufe sono molto diffuse. Secondo le stime contenute nel bilancio energetico nazionale tra il 1998 e il 2013 gli usi civili e domestici di biomasse sono aumentati di quasi sette volte, con un andamento crescente più marcato a partire dal 2007. «Anche perché - ha ricordato il sindaco - sono previsti degli incentivi per chi acquista gli impianti». I numeri forniti nell’indagine sul consumo domestico di biomasse legnose in Veneto mostrano come in un solo anno nella provincia di Vicenza vengano consumate 396 mila tonnellate (circa 3,4 per famiglia utilizzatrice): di queste 36.707 sono di pellet.

LE POLVERI SOTTILI. Ma quanto inquinano? Secondo i dati di Arpav relativi ai dodici mesi sono 2.229 le tonnellate di Pm10 derivanti «dalla combustione di biomasse legnose in ambito domestico in Veneto per provincia». A pesare nel conto finale non sono tanto le stufe automatiche a pellet ma i caminetti aperti, chiusi o le stufe tradizionali che producono il 77 per cento di quelle 2.229 tonnellate di polveri sottili. La provincia di Vicenza è al secondo posto in Veneto come quantità di inquinante prodotto. Al primo ecco Treviso con 2.653 tonnellate.

L’ORDINANZA. Variati non ha utilizzato giri di parole: «La situazione non è positiva. La qualità dell’aria è scadente». In effetti anche martedì i livello di Pm10 ha toccato quote “pericolose”: 97 microgrammi per metro cubo. E per il 96esimo giorno si è registrato il superamento dei valori fissati dalla legge. «Purtroppo - ha fatto sapere il sindaco e presidente della Provincia, Variati - a questo punto intervenire sul traffico è riduttivo». L’intenzione è bloccare le stufe a legna «ma solo quelle di chi possiede anche un impianto di riscaldamento a metano». Niente stop ai fuochi legati alla gastronomia: pizzerie, grigliate o altri. Semaforo rosso, invece, anche al classico caminetto di Natale.

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