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Commissione banche, anche Zonin e Consoli convocati per il dissesto

Diego Neri Anche gli imputati Gianni Zonin e Vincenzo Consoli sono stati convocati dalla Commissione d’inchiesta sulle banche per spiegare le ragioni del dissesto della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. La decisione è arrivata ieri sera dopo una lunga riunione della presidenza e con un voto a maggioranza che ha visto contrario il presidente Pierferdinando Casini. Tutti d’accordo, invece, per sentire Federico Ghizzoni, ex Unicredit. LA COMMISSIONE. Il via libera all’audizione di Ghizzoni è arrivato dopo il rinvio di martedì; l’ufficio di presidenza ha stabilito il calendario delle audizioni fino a Natale, includendo quindi il manager che sarebbe stato contattato dal sottosegretario Maria Elena Boschi per salvare Banca Etruria dal crac. Una testimonianza che potrebbe avere conseguenze anche sulla causa civile avviata dalla Boschi contro l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, per diffamazione. L’ok del Pd è era arrivato con il presidente Matteo Orfini, componente della Commissione d’inchiesta, che aveva detto «di non temere la verità». Orfini ha quindi dato il via libera all’audizione di Ghizzoni chiedendo però che venissero ascoltati anche altri nomi, fra cui gli ex ministri del Tesoro e gli ex vertici delle banche venete Zonin e Consoli oltre all’ex manager della Bim (controllata di Veneto Banca) Pietro d’Aguì. Saranno ascoltati anche gli ex ministri dell’Economia Giulio Tremonti, Vittorio Grilli e Fabrizio Saccomanni. Oggi si deciderà in che modalità tenere l’audizione. Zonin e Consoli sono sotto processo e le loro dichiarazioni avverrebbero senza il contraddittorio delle altre parti. «Valuteremo - ha spiegato Enrico Zanetti di Scelta Civica - se fare un’audizione pubblica oppure un’audizione senza le riprese ma comunque con verbali consultabili». Orfini ha spiegato tuttavia che la Commissione è «perfettamente in grado di gestire le audizioni» dei manager bancari coinvolti in procedimenti giudiziari «e di evitare che persone che non se lo meritano abbiano un palcoscenico». La Commissione ascolterà a giorni anche il ministro dell’Economia Padoan, il numero uno uscente della Consob Vegas e il governatore di Bankitalia Visco. LE VENETE. È evidente che la decisione di convocare l’ex presidente di BpVi e l’ex direttore generale di Montebelluna (avevano infatti ruoli diversi all’interno dei rispettivi istituti di credito) è figlia non solo di una necessità di fare chiarezza ma anche di una manovra politica che ha visto il Pd prima in difficoltà con Etruria e poi protagonista. I parlamentari avranno modo di presentare domande. «Ho spinto sin dalle prime audizioni perché si sentissero anche gli ex vertici delle banche venete e oggi raccolgo con soddisfazione il pieno successo delle mie istanze», ha commentato in serata Zanetti. Nelle scorse settimane erano stati sentiti, oltre al procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri, anche i vertici della vigilanza della Consob e di Bankitalia, che si erano fronteggiati duramente. LA CASSAZIONE. Nel frattempo, è attesa in questi giorni la decisione della Cassazione sul conflitto di competenza sollevato dal tribunale di Milano sul troncone dell’inchiesta sul crac della Popolare di Vicenza relativo all’ostacolo di vigilanza della Consob, che era legato anche ai sequestri da 106 milioni di euro che non sono stati eseguiti. La Suprema Corte dovrà decidere se il presunto reato sia stato commesso a Vicenza o a Milano. E, mentre l’udienza preliminare per Consoli e per gli altri imputati legati a Veneto Banca è già iniziata, la settimana prossima è fissato l’avvio del processo per la Popolare di Vicenza, che vedrà davanti al giudice sette imputati, oltre alla Banca come ente, fra cui lo stesso Zonin. Le prime udienze saranno dedicate alle richieste di costituzione di parte civile: sono attese centinaia di domande. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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