Quattordici piccoli centri oggi possono decidere di far nascere cinque nuovi Comuni. Di dimensioni maggiori, con aree più vaste e con potenzialità economiche maggiori, grazie alle risorse destinate a chi opta per la fusione. Dipenderà dal voto, da come i cittadini si orienteranno. Se decideranno per la svolta o se preferiranno lasciare tutto com’è. Non sarebbe una novità: è successo con Tonezza e Arsiero, dove la fusione è stata bocciata proprio al referendum. Ma ci sono esperienze di tutt’altro tenore, come quella di Val Liona e Barbarano Mossano, dove la fusione è stata accolta come un’opportunità per crescere.
Nel Vicentino, oggi, dalle 7 alle 23, ben 27.818 elettori di 14 comuni sono chiamati alle urne, ognuno nel proprio seggio, dove si dovrà andare muniti di tessera elettorale e carta d'identità, per votare il referendum che permetterà di esprimere l'assenso o il dissenso alla fusione che farebbe nascere 5 comuni. Si tratta di Colbregonza, Pieve dei Berici, Colceresa, Valbrenta e Lusiana-Conco.