<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Chiericati, il restauro svela 300 opere nascoste

Si prevede che i lavori all’ala ottocentesca durino un anno
Si prevede che i lavori all’ala ottocentesca durino un anno
Si prevede che i lavori all’ala ottocentesca durino un anno
Si prevede che i lavori all’ala ottocentesca durino un anno

Lo scrigno di palazzo Chiericati si prepara a far riemergere dai depositi alcuni dei suoi pezzi più pregiati e a raddoppiare il numero delle opere esposte fino a contarne 700. Con l’approvazione di martedì, l’esecutivo di palazzo Trissino ha messo le ali al progetto di restauro dell’ala ottocentesca dell’edificio di piazza Matteotti, uno degli ultimi e principali tasselli per fare del museo un grande polo culturale di respiro internazionale. È il momento di guardare il calendario e di segnare in rosso le tappe: entro l’anno la gara per assegnare i lavori, all’alba del 2018 l’avvio del cantiere del valore di 2,5 milioni di euro (1,5 milioni dalla Fondazione Cariverona e un milione dal Comune), dopo quattro o cinque mesi l’apertura delle prime sale e, infine, la conclusione delle operazioni prevista a un anno dall’inizio dei lavori. Per allora, tuttavia, la partita non potrà dirsi chiusa del tutto: resteranno da realizzare altri interventi per 2 milioni di euro.

IL MODELLINO. Pochi giorni dopo il plastico della Tav, c’è un altro modellino che traduce, in scala, i progetti più ambiziosi dell’amministrazione. È quello presentato ieri mattina nel salone d’onore di palazzo Chiericati dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci e dalla collega alla cura urbana, Cristina Balbi. «Quello sul Chiericati rappresenta il più importante investimento culturale della nostra città in questi ultimi anni – dice il numero due di palazzo Trissino -: non si tratta solo della ristrutturazione di un palazzo palladiano e di una pinacoteca. Il museo sta diventando sempre più un grandissimo motore culturale». Balbi entra nei dettagli tecnici: «Al completamento di ognuna delle fasi del cantiere, gli spazi saranno immediatamente utilizzabili». I lavori del primo stralcio, che permetteranno di esporre oltre 300 opere in più rispetto ad ora, prevedono: il restauro e la rifunzionalizzazione del piano terra, di parte del piano ammezzato e del piano nobile espositivo; la sistemazione parziale del coperto; la realizzazione di un nuovo piano intermedio per i custodi e l’archivio, nonché una nuova scala che chiude il percorso circolare di visita. Al termine degli interventi il Chiericati potrà contare su 2.960 metri quadrati espositivi, a cui si aggiungeranno 350 metri quadrati di depositi visitabili. Come spiega Emilio Alberti, autore del progetto architettonico, «i vicentini potranno ammirare opere che ora si trovano nei depositi, da Tiepolo a Piazzetta, alle sculture del Marinali».

I PROSSIMI LAVORI. Ma con il budget a disposizione non sarà possibile completare la sistemazione perché «abbiamo preferito investire maggiormente nel consolidamento delle parti strutturali e nel miglioramento sismico», dice Bulgarini d’Elci. Gli stralci successivi riguarderanno la biglietteria unica con un bar-caffetteria, il piano ammezzato con gli uffici e un passaggio vetrato tra l'ala ottocentesca e quella monumentale.

Laura Pilastro

Suggerimenti