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Nel Vicentino

Caos nella scuola
Natale senza paga
per 1.500 precari

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Sono 1.500 in provincia i precari della scuola tra docenti e Ata
Sono 1.500 in provincia i precari della scuola tra docenti e Ata
Sono 1.500 in provincia i precari della scuola tra docenti e Ata
Sono 1.500 in provincia i precari della scuola tra docenti e Ata

VICENZA. Sotto l'albero ci sono pacchi di rabbia e amarezza. È il Natale dei precari della scuola, assunti con contratti a termine a settembre e ottobre e finora mai pagati. Per più di millecinquecento tra insegnanti e Ata di città e provincia lo stipendio è diventato un miraggio complici intoppi burocratici e un continuo scaricabarile tra scuole e Ministero che rende complicato stabilire di chi è la responsabilità dei compensi non erogati. Sta di fatto che per tantissimi supplenti che hanno lavorato al pari dei loro colleghi di ruolo queste sono settimane di ansia e preoccupazione. Le feste alle porte e il conto corrente dove da mesi non viene versato un centesimo fanno salire il termometro della protesta e in qualche caso della disperazione. «C'è chi ci telefona piangendo perché non ce la fa nemmeno a pagarsi il biglietto per tornare a casa durante le vacanze natalizie - spiega Carmelo Cassalia, segretario provinciale della Cgil - È una situazione inaccettabile e scandalosa che si trascina da tempo senza che si trovi una soluzione».

 

Il nodo della questione, che investe insegnanti e personale Ata con alle spalle mesi estivi senza stipendio dal momento che le supplenze terminano il 30 giugno, va individuato nel sistema informatico NoiPa del Ministero dove vengono inseriti dalle segreterie delle scuole i contratti stipulati con il personale, informazioni che vengono controllate dal Mef che deve verificare la compatibilità del contratto sotto l'aspetto giuridico. «Nonostante le segreterie abbiano inserito i dati correttamente e soprattutto per tempo, a livello nazionale le procedure sono bloccate e di conseguenza i pagamenti non vengono autorizzati. Abbiamo più volte denunciato questa emergenza che sembra essersi cronicizzata, alimentando i sospetti che il Ministero voglia fare cassa sulle spalle dei precari», fa notare Cassalia, sottolineando che «occorre una soluzione immediata del problema. Ritardi, disfunzioni, continui palleggiamenti di responsabilità tra uffici avrebbero dovuto essere eliminati insieme a questa ingiustificabile vessazione nei confronti dei precari i quali al disagio di un rapporto di lavoro instabile spesso aggiungono anche quello di prestare in servizio lontano da casa e dalle proprie famiglie, senza nessun'altra fonte di sostentamento».

 

Tirate in ballo dagli stessi supplenti che in questi giorni fanno la spola da un ufficio all'altro in cerca di chiarimenti, la maggior parte delle segreterie delle scuole risponde che da parte loro le operazioni di registrazione dei contratti sono state completate e che l'empasse delle liquidazioni va attribuito al sistema centrale NoiPa che probabilmente comincerà ad erogare le buste paga a gennaio. «Intanto si creano disagi enormi - continua il sindacalista - Al di là delle spese natalizie, c'è chi ha l'affitto da pagare o la rata del mutuo, bollette e scadenze di ogni tipo e non ha i soldi per farlo. La speranza era che a dicembre arrivassero gli stipendi, invece finora non si è visto nulla».

Anna Madron

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