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Domani la pre-apertura

Caccia, 14 mila
doppiette vicentine
prendono la mira

Da domani i 14 mila cacciatori del Vicentino potranno tornare ad esercitare la propria passione
Da domani i 14 mila cacciatori del Vicentino potranno tornare ad esercitare la propria passione
Da domani i 14 mila cacciatori del Vicentino potranno tornare ad esercitare la propria passione
Da domani i 14 mila cacciatori del Vicentino potranno tornare ad esercitare la propria passione

Cartucciere ben rifornite, fucili lubrificati a dovere, documenti in ordine, tesserini alla mano. Il popolo delle doppiette, circa 14 mila persone nel Vicentino, in queste ore morde il freno. Il motivo? Semplice. Domani in Veneto scatteranno i cinque giorni di pre-apertura della stagione venatoria (il primo, il 3 e 4, il 10 e 11 settembre). Pre-apertura, appunto, perché la stagione inizierà domenica 18 settembre per concludersi il 30 gennaio.

L’unica novità rispetto alle pre-aperture degli anni scorsi è il divieto di cacciare il colombaccio. Specie il cui prelievo, a differenza delle passate stagioni, sarà consentito però tra fine dicembre e gli inizi di gennaio. Una scelta che ha suscitato malumori tra le doppiette, ma che non ha causato modifiche al calendario venatorio. Per il resto, nei cinque giorni di pre-apertura, i cacciatori potranno dedicarsi ai merli, alle tortore, alle ghiandaie, alle gazze, alle cornacchie nere e grigie.

Naturalmente il calendario venatorio non prevede una caccia illimitata (nel tempo) e indiscriminata (alle specie). Il provvedimento regionale specifica che tortore e combattente sono cacciabili sino al 31 ottobre; la lepre fino al 30 novembre; il merlo fino al 15 dicembre; starna, fagiano, allodola, quaglia e coniglio selvatico sino al 31 dicembre; ghiandaie, gazze e cornacchie nere e grigie fino all’11 gennaio; beccaccia e tordo bottaccio fino al 19 gennaio. «Limiti alla caccia sono stati previsti anche per le lepri e le pernici bianche, il fagiano di monte e la coturnice, che saranno cacciabili sino al 30 novembre solo in base a piani di prelievo numerici in base a censimenti specifici - spiegano dalla Regione -. Per le altre specie vale la chiusura generale al 30 gennaio, fatte salve nove giornate di posticipo della stagione venatoria: dall’1 al 9 febbraio si potranno cacciare ghiandaia, gazza, cornacchia nera e grigia». Per quanto concerne caprioli, cervi, camosci, daini e mufloni, la caccia è autorizzata dalle Province il cui territorio ricade nell’area faunistica delle Alpi.

La novità più significativa della stagione venatoria che inizierà ufficialmente tra una manciata di giorni è però il cosiddetto tesserino 3.0, una sorta di restyling rispetto al tesserino a lettura ottica dello scorso anno, che permette la raccolta dei dati sugli abbattimenti. L’introduzione è stata salutata positivamente dai cacciatori e da chi è incaricato di eseguire i controlli. Infatti, se da un lato il territorio sotto il profilo faunistico sarà monitorato consentendo di mantenere la possibilità di caccia di alcune specie in determinate aree rispetto ad altre, dall’altro lato le verifiche saranno più semplici e più efficienti. Tra gli avvisi e le note di questi giorni, legislatori e addetti ai lavori ricordano che la settimana venatoria inizia il lunedì, s’interrompe durante i giorni di “silenzio venatorio” (martedì e venerdì anche se festivi), per continuare nei giorni previsti.

Federico Murzio

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