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Confindustria Vicenza critica

Bufera click day
Sito subito in tilt
«Lotteria inutile»

Dopo pochi secondi il bando risultava chiuso
Dopo pochi secondi il bando risultava chiuso
Dopo pochi secondi il bando risultava chiuso
Dopo pochi secondi il bando risultava chiuso

VICENZA. «L'avevamo previsto: per dirla con Manzoni, quel click day non s'aveva da fare». Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, critica lo strumento del click day adottato per assegnare 5 milioni di euro di finanziamenti regionali a fondo perduto previsti da due bandi “misura 3.1.1” (manifattura e commercio). 

 

L’apertura del click day era alle 10 in punto della mattina di mercoledì 19 ottobre 2016, ma il sistema informatico della Regione è subito andato in tilt. E dopo pochi secondi il bando risultava chiuso.  

 

«Ho sul tavolo un rapporto dei miei uffici con l'elenco delle aziende associate che ci hanno chiamato per segnalare e protestare per quello che è successo martedì - afferma Vescovi -. Non capisco perché si debba far ricorso a questa modalità, che è già stata sperimentata a livello nazionale sempre con esiti ampiamente negativi. Anche in questo caso è andata male: un'incredibile corsa non contro il tempo, ma contro le frazioni di secondo, conclusa dopo 5 secondi e 63 millesimi. Con tutta la confusione del caso. Il metodo del click day è del tutto superato in sè, ma in questa occasione si sono aggiunti dei fattori che hanno aggravato le conseguenze, come la scarsa dotazione di risorse del bando, troppo scarsa per lasciarla gestire da un click day. Di fatto, un bando che doveva essere di supporto alle aziende manifatturiere si è trasformato in una lotteria».

 

L'evidenza dunque, per Vescovi, è che il click day è uno strumento del tutto inadeguato a gestire questo tipo di bandi. «Come Confindustria Vicenza lo diciamo da tempo - spiega -, di fronte alle esperienze negative fatte a livello nazionale, la prima volta per un bando sul credito d'imposta per la ricerca e la seconda per un click day dell'Inail che a suo tempo fece registrare anche in quel caso grossi problemi tecnici. Sappiamo bene che a un bando non possono riuscire ad accedere tutti coloro che ne fanno richiesta, ma il click day non può essere la soluzione per l'assegnazione dei fondi disponibili. Tantomeno nel nostro territorio, dove sono ancora presenti ampie macchie grigie per quanto riguarda l'efficienza della connessione alle reti informatiche. Una situazione che come associazione stiamo mappando per verificare il livello di copertura del servizio di banda larga in provincia ed evidenziare dove il servizio è ancora carente».

 

Il problema del “digital divide” ancora presente in Veneto ha prodotto infatti anche in questo caso, rileva Vescovi, evidenti malfunzionamenti del sistema. «Ci sono aziende che, all'ora esatta d'inizio del click day, sono rimaste fuori gioco perché il link che avevano precedentemente ricevuto per partecipare al bando non è risultato funzionante, altre che hanno ricevuto la conferma di accettazione della domanda anche quasi un minuto dopo l'apertura del bando e quindi ora hanno l'aspettativa di essere inserite in istruttoria, altre aziende ancora che segnalano seri dubbi sull'allineamento dell'orario del server».

 

Con l'esperienza di questi giorni alle spalle, Vescovi chiede dunque di lavorare per trovare soluzioni diverse dal click day. «Sarebbe opportuno metterci intorno a un tavolo per trovare una soluzione ragionevole - conclude -. Noi siamo pronti a portare le nostre proposte concrete. L'obiettivo dev'essere quello di far sì che queste situazioni non si ripetano più in futuro».

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