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Bretellina per la Del Din: l’Anas tira dritto

La bretellina che dovrebbe collegare il Moracchino con la base americana Del Din passerà attraverso Lobia
La bretellina che dovrebbe collegare il Moracchino con la base americana Del Din passerà attraverso Lobia
La bretellina che dovrebbe collegare il Moracchino con la base americana Del Din passerà attraverso Lobia
La bretellina che dovrebbe collegare il Moracchino con la base americana Del Din passerà attraverso Lobia

«Part to be cancelled». Le quattro parole non lasciano spazio a molte interpretazioni. Lo scrivono gli ispettori dell’Unesco nella valutazione d’impatto sul patrimonio prodotta a maggio dopo la missione a Vicenza. Lo dicono chiaro e tondo: il tratto nord della tangenziale di Vicenza non s’ha fare; non solo quello che passa sopra Laghetto e Saviabona (terzo e quarto stralcio della grande opera), ma anche la bretellina che dal Moracchino porta alla base Del Din. La piccola lingua d’asfalto sembrava finita nel dimenticatoio, se non nel cestino, ma quasi improvvisamente a riprenderla e spolverarla è la stessa Anas che conferma: «Quel progetto sta andando avanti».

NESSUNO STOP. La conferma arriva da Gianni Vittorio Armani, presidente dell’ente nazionale delle strade, che nei giorni scorsi è tornato a Vicenza, in occasione dell’assemblea dell’Anci, dopo il sopralluogo ufficioso di qualche settimana fa. Il numero uno di Anas, oltre alla panoramica su bretella dell’Albera e prolungamento di via Aldo Moro, si è soffermato proprio su quella bretellina per la Del Din finita nel mirino dell’Unesco. «Per quanto ci riguarda - afferma - stiamo già lavorando sulla progettazione. In questo momento ci stiamo concentrando sulla parte ambientale, dove specifichiamo il cambio di priorità, non avendo più la necessità di chiudere l’anello della tangenziale. Non si tratta di un intervento complesso. Crediamo che il tutto possa risolversi all’interno del periodo di cantiere del primo lotto del primo stralcio». Quello che va da viale del Sole al Moracchino. E che, attraverso i ribassi di gara, dovrebbe finanziare proprio questo secondo lotto.

LE CRITICITÀ. Mentre il presidente Anas parla di un intervento agevole, sullo sfondo restano alcuni problemi, più o meno critici. Il primo è il braccio di ferro con il comando Usa per quanto riguarda l’ingresso a nord (risolto, in parte), successivamente ecco la questione ponti (con la necessità di superare i corsi d’acqua presenti e di interferire il meno possibile con case e altri edifici). Infine, c’è la questione Unesco. «Il ramo che collega il primo stralcio della tangenziale alla base è stato discusso intensamente durante la missione - scrivono gli ispettori - perché facilita di certo l’accesso all’insediamento, ma allo stesso tempo viene costruito nonostante il traffico verso la Del Din non sia intenso». Secondo i professionisti «il paesaggio in nell’area interessata è prezioso e anche il Bacchiglione e i suoi argini sono in uno stato raro di integrità». Se si considera poi che «esiste un rischio di esondazione e che la strada verrebbe realizzata a un livello più alto, sarebbe meglio cancellarla dalla pianificazione, considerato il suo impatto». NI.NE.

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