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Bretella, cantiere
a inizio dicembre
Ma finirà nel 2020

Il punto in viale del Sole dove si innesterà con viadotto la tangenziale di Vicenza
Il punto in viale del Sole dove si innesterà con viadotto la tangenziale di Vicenza
Il punto in viale del Sole dove si innesterà con viadotto la tangenziale di Vicenza
Il punto in viale del Sole dove si innesterà con viadotto la tangenziale di Vicenza

E ora quando partiranno i lavori? È l’interrogativo che circola il giorno dopo la firma del progetto esecutivo da parte di Anas del primo stralcio-primo tronco della tangenziale di Vicenza. Il quesito è più che lecito, considerato che l’infrastruttura è attesa da quasi un quarto di secolo e che finora, da quando sono stati recuperati i quattrini, sono trascorsi di fatto sessanta mesi di sole carte. E la risposta alla domanda da 87 milioni di euro (valore dell’opera compreso di Iva, espropri e oneri per la sicurezza) la fornisce Achille Variati: «Prima del previsto», sintetizza. Già, perché se l’inizio dell’intervento era stato calendarizzato per fine 2017 «ora - continua il sindaco - abbiamo appreso che l’avvio del cantiere avverrà addirittura ai primi dicembre». Più che una buona notizia, una grande notizia, verrebbe da dire. Sennonché, a firme eseguite, emerge anche un lato meno positivo: vale a dire che per realizzare l’intera operazione serviranno 150 giorni in più del previsto. In sostanza, l’inaugurazione dell’opera non sarà più nel 2019 ma slitterà al 2020.

I PROSSIMI PASSI. Prima di guardare alla fine, è bene cominciare dal principio. Ovvero da quel cronoprogramma che è stato consegnato dalla società che gestisce la rete stradale nazionale al sindaco Variati «nel quale - precisa il primo cittadino - si spiega che già domani sarà consegnato ad Arpav e al Consorzio di bonifica il piano di monitoraggio del terreno». Si tratta di un’attività propedeutica e necessaria all’avvio dei lavori veri e propri. «Nel documento - continua Variati - vengono specificate le tipologie di carotaggi che devono essere eseguiti, affinché siano rispettate le prescrizioni di Arpav e del Genio civile. Questo sistema di monitoraggio dev’essere condiviso ed è per questo motivo che sentirò il direttore regionale di Arpav, perché venga data massima priorità all’analisi di questa documentazione».

L’AVVIO DEI LAVORI. Ricevuto il benestare sul piano di monitoraggio, si passerà alla fase operativa. Si passerà, cioè, al cantiere vero e proprio. «Quando? Già nella prima decade di dicembre», annuncia il sindaco che mette subito le cose in chiaro: «Non ci saranno ruspe - afferma - ma gli operai entreranno in azione nei terreni interessati per eseguire, appunto, la bonifica bellica, le analisi archeologiche e i carotaggi». Se le prime due operazioni rientrano negli interventi ordinari, la terza rappresenta un’aggiunta rispetto a quanto previsto inizialmente «perché - dettaglia - Arpav ha espresso la sua preoccupazione in merito all’utilizzo della calce per stabilizzare il terreno. Essendoci in quella zona una falda molto superficiale, il rischio infiltrazioni era elevato. Ecco dunque la richiesta di utilizzare altri sistemi e da qui la necessità di eseguire carotaggi per comprendere meglio che tipo di materiale utilizzare». E aggiunge: «Visto che il progetto di quest’opera risale a 25 anni fa, almeno cerchiamo di realizzarla con tecniche moderne; dev’essere estremamente rispettosa dell’ambiente».

GLI 870 GIORNI. La fase di analisi del suolo durerà poco più di un mese; dopodiché si passerà alle ruspe. «Ci sarà quello che in termini tecnici viene definito scotico - dettaglia il sindaco - e di fatto consiste nello spianare il terreno dove verrà poi realizzata la strada». Salvo sorprese, il tutto si concluderà entro il 2020 e non più nel 2019, come inizialmente previsto. Questo perché il Consorzio Integra non avrà più 720 ma 870 giorni per portare a termine l’operazione. «È stato necessario aumentare di 150 giorni la durata del cantiere - spiegano dagli uffici di Anas - proprio per le aggiunte al progetto esecutivo che si sono rese indispensabili».

Nicola Negrin

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