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Branda, bagno e colazione
Vita da barboni in ospedale

Sbandati o poveri, la maggior parte di loro sono persone tranquille
C’è un uomo che ogni sera si sistema su una lettiga al pronto soccorso
Uno dei senzatetto che ha trovato “casa” all’ospedale. COLORFOTO
Uno dei senzatetto che ha trovato “casa” all’ospedale. COLORFOTO
Uno dei senzatetto che ha trovato “casa” all’ospedale. COLORFOTO
Uno dei senzatetto che ha trovato “casa” all’ospedale. COLORFOTO

Franco Pepe

Come densità di popolazione stanziale è la compagnia più numerosa. Per una cinquantina (forse anche più) di barboni l’ospedale è la casa con giardino, anzi con parco. I 3 mila 500 dipendenti ci lavorano di giorno o di notte, ma loro ci abitano a tempo pieno 24 ore su 24. Sono gli habitué dell’altra faccia del San Bortolo. Una volta l’ospedale era solo un temporaneo dormitorio pubblico per disoccupati senzatetto di passaggio. Ora ci pernottano e ci restano. E ci passano pure le vacanze. L’ospedale è il condominio fisso, la dimora senza spese, il bungalow al mare. Nessuno di colore, qualche straniero dell’est, soprattutto nostrani, per lo più vicentini. (...)

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