<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

BpVi, udienza fra un mese. Pronto il teatro

Fra un mese il tribunale di Vicenza sarà quanto mai affollato per le prime udienze del maxiprocesso alla Banca popolare di Vicenza
Fra un mese il tribunale di Vicenza sarà quanto mai affollato per le prime udienze del maxiprocesso alla Banca popolare di Vicenza
Fra un mese il tribunale di Vicenza sarà quanto mai affollato per le prime udienze del maxiprocesso alla Banca popolare di Vicenza
Fra un mese il tribunale di Vicenza sarà quanto mai affollato per le prime udienze del maxiprocesso alla Banca popolare di Vicenza

Il giorno del maxiprocesso sta per arrivare. Il giudice Roberto Venditti ha fissato per il 12 dicembre d’udienza preliminare sul caso della Banca popolare di Vicenza, indicando un altro paio di date prima di Natale per discutere le prime questioni. La più importante è quella che riguarda le parti civili: quanti chiederanno di costituirsi, sperando di ricevere un risarcimento anche se la BpVi è in liquidazione? Dal loro numero dipenderà anche l’organizzazione del processo, ma è assai probabile che sia necessario ricorrere quanto meno al teatro comunale. Finora, ma era prevedibile visto che non si conosceva la data, di richieste ne sarebbero giunte poche.

A Borgo Berga, in queste settimane, mentre il procuratore Cappelleri e i sostituti Pipeschi e Salvadori studiano la strategia dell’accusa, si sta già predisponendo il piano. L’aula d’udienza sarà quella più grande, destinata generalmente alla Corte d’Assise, con i sette imputati (più l’istituto di credito) e i loro avvocati. Può contenere fino ad un centinaio di persone. Se, con le presunte vittime - che possono chiedere di costituirsi fino all’ultimo momento - quel numero venisse superato, sarà attivata la videoconferenza in collegamento con le aule attigue, fino a 200-220 partecipanti. Se i presenti all’udienza preliminare - come parrebbe logico ipotizzare - fossero superiori, a quel punto il collegamento sarà con il teatro comunale, con la sala del ridotto o quella principale. E la Banca tornerebbe a teatro, questa volta non per assemblee o incontri, ma per il processo. Se sono attese più di mille persone - ma sulla carta potrebbero essere molte di più - , a quel punto scatterebbe l’opzione Fiera. Tutti gli enti interessati sono stati già contattati, ma è evidente che l’obiettivo del tribunale è di conoscere quanto prima - per quello che è possibile - il numero ipotetico di parti civili. Poi spetterà al giudice decidere quali ne hanno effettivamente diritto. È evidente che le difese degli imputati cercheranno di opporsi.

Per questo, il presidente Alberto Rizzo si è già attivato: «Pubblicheremo a breve, intanto sul sito del tribunale, un comunicato con un vademecum che spiega le modalità di costituzione, i documenti che servono e la prassi da seguire. Con il suggerimento di dare comunicazione della propria intenzione di costituirsi prima della data di udienza», di modo che palazzo di giustizia riesca a predisporre l’udienza e i luoghi necessari a celebrarla.

In ogni caso, fra un mese Borgo Berga sarà invaso. Saranno presenti giornalisti e cittadini per il processo dell’anno. Per tutta l’udienza preliminare l’attenzione sarà catalizzata su quanto avviene in aula, e la massiccia presenza di parti rischia di rappresentare un costo notevole per il tribunale, oltre che rappresentare un banco di prova non indifferente. Con la grave carenza di organico amministrativo, infatti, la struttura sarà impegnata a gestire, oltre all’ordinaria amministrazione, anche tutta la mole burocratica di uno dei più grossi processi che si sia mai celebrato in città.

Diego Neri

Suggerimenti