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Vicenza

Botte alla morosa
incinta, tormenta
anche la ex

L'uomo che ha picchiato la fidanzata incinta
L'uomo che ha picchiato la fidanzata incinta
L'uomo che ha picchiato la fidanzata incinta
L'uomo che ha picchiato la fidanzata incinta

Due relazioni sentimentali concluse e due processi per stalking aperti. Se non è un record certo ci andiamo vicini. Il trait d’union delle due storie, finite a dir poco male, porta il nome di Boukari Bance, 28 anni, originario della Costa d’Avorio, residente a Creazzo, in via Olmo. A ottobre l’ivoriano dovrà presentarsi in aula per sostenere il secondo dei due dibattimenti in cui è accusato di stalking e lesioni personali aggravate nei confronti della sua ex, una ragazza di 27 anni che all’epoca dei fatti contestati stava tra l’altro aspettando un figlio. Bance, che al momento si trova ancora agli arresti domiciliari, è difeso dagli avvocati Rachele Nicolin e Gianluca Alifuoco, mentre la sua ex compagna e presunta vittima è assistita dall’avvocato Matteo De Meo.

VITA D’INFERNO. Incinta e fatta oggetto di minacce, insulti e pedinamenti, la giovane compagna di Boukari decide di denunciarlo, dopo aver raccontato alla polizia di essere stata aggredita, nel marzo del 2015. In quel momento però l’ivoriano comincia con una escalation di messaggi e telefonate sempre più pressanti e sempre più minacciose. Della serie: «Ora vengo sotto casa tua... ti trovo, ti picchio... ti brucio viva... Allah sarà con me quando ti faccio fuori». E poi: «Giuro sulla mia testa, io ti ammazzo». Ancora: «Tu per me vali meno di zero... ti faccio sfondare la tua casa, la faccio bruciare tutta». Insomma non proprio frasi da innamorato, che però Bance, stando alla procura, ha riferito alla sua ex compagna dal marzo 2015 fino all’aprile di quest’anno. Ma sempre nella tarda primavera scorsa, c’è stato un altro episodio violento che ha portato il giudice ad aggravare la misura cautelare emessa in precedenza verso l’imputato, disponendo per lui gli arresti domiciliari. Boukari era infatti arrivato ad aggredire la sua ex due volte, sempre nella stessa giornata, all’interno di un bar di piazza Matteotti. E in quel caso, oltre agli insulti e alle offese, volarono anche le mani.

L’ALTRO PROCESSO. Nel frattempo Bance, due anni fa, era già finito a processo con l’accusa di avere terrorizzato la sua ex fidanzata (una ragazza all’epoca dei fatti di 22 anni) tormentandola per mesi, dal gennaio al maggio del 2013. Stando all’accusa l’avrebbe molestata e minacciata con una serie di sms che nel tempo, a quanto pare, non hanno cambiato tenore. Il refrain suona infatti più o meno uguale: «Ti ammazzo», «Ti mando in ospedale». Una sera, poi, avrebbe picchiato la giovane fuori da una discoteca con il tacco di una scarpa inseguendola e costringendola a trovare riparo all’interno di un fast food. Poi, evidentemente non pago, avrebbe minacciato pure le amiche e il nuovo fidanzato della giovane alla quale avrebbe reiterato le minacce pure via skype con “messaggini” del tipo: «Voglio farti male, male, male». Per tutti questi episodi il processo nei confronti dell’ivoriano (difeso dall’avvocato Valeria Lievore) è ancora aperto. La prossima udienza è stata calendarizzata nei prossimi giorni. Mentre a ottobre è stata fissata l’udienza per l’ultimo caso. Un processo in cui i legali di Bance hanno scelto la strada del rito abbreviato che in caso di condanna consente lo sconto di un terzo della pena.

Matteo Bernardini

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