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Carovita

Benzina e gasolio
la stangata
dell'autunno

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I cartelli con i prezzi praticati in un distributore della città
I cartelli con i prezzi praticati in un distributore della città
I cartelli con i prezzi praticati in un distributore della città
I cartelli con i prezzi praticati in un distributore della città

VICENZA. L'impennata del prezzo dei carburanti è giunta nella stessa modalità di sempre: in silenzio. Il costo di benzina e gasolio nelle ultime settimane ha accelerato il passo dopo un anno trascorso tra lievi ma costanti rincari.

Oggi in città un litro di benzina può costare anche 1,789 euro; un litro di gasolio 1,518. Due sono gli elementi che incidono nella corsa. L'aumento del greggio - arrivato a 85,71 dollari al barile sul Brent - e le imposte, che abbracciano il 61 per cento del costo al litro.

Fin qui nulla di nuovo, si dirà. Per quanto effimera c'è però una consolazione. Gli addetti ai lavori fanno notare che se negli ultimi 12 mesi il prezzo al barile è aumentato di circa il 40 per cento, il costo al litro della benzina è cresciuto "solo" di circa il 7 per cento. Crescita che viaggia sul 10 per cento circa per il gasolio. Va da sé che queste dinamiche incidono sul portafoglio nella misura in cui le abitudini fanno i conti con la necessità di viaggio.

 

«C'è molta confusione - dicono i benzinai -. Le politiche del mercato sono oscure anche per noi. Di certo i nostri margini di guadagno diminuiscono».

Negli ultimi cinque anni, spiegano, sono calati del 35 per cento.L'ultimo report pubblicato su queste pagine è datato gennaio. Confrontando il campione casuale di nove mesi fa con il rilevamento di ieri, i rincari sono evidenti. Un litro di benzina all'Eni in viale Milano costava 1,499 euro, ieri 1,589. Ci sono differenze anche all'interno di impianti della stessa compagnia. Sempre ieri, un litro di benzina all'Eni in viale della Pace costava 1,674.Il gasolio nell'impianto Tamiol in viale Fiume è passato da 1,389 a 1,494. Un litro di benzina al Benza alla stazione di servizio in strada Bertesina costava 1,497 euro, ieri 1,618. Una ricerca sul sito dell'Osservatorio carburanti del ministero dello Sviluppo Economico conferma prezzi e trend. Le differenze tra i carburanti griffati e le cosiddette "pompe bianche" diminuiscono.

Ancora: tra i 53 impianti in città l'ultimo sorto è quello Auchan in viale del Sole. Lì, ieri, un litro di benzina costava 1,599 mentre di gasolio 1,459.Una delle discriminanti è la modalità di rifornimento. Il self-service è più economico rispetto alla comodità di essere serviti. Secondo i rilevamenti pubblicati ieri sul sito del ministero, per esempio, un litro di benzina all'Eni in via Battaglione Val Leogra costava 1,789 "servito" e 1,619 euro al "self-service". Nello stesso impianto un litro di gasolio costava 1,699 "servito" e 1,529 euro al "self-service".

 

I consumatori si chiedono sempre la stessa cosa. Perché quando il greggio aumenta cresce anche la benzina, ma quando il greggio diminuisce il costo della benzina rimane sostanzialmente lo stesso? La risposta è nella percentuale delle tasse e nei costi del trasporto che restano costanti o aumentano. Stando agli ultimi report le tasse sulla benzina, nel 2017, hanno trasferito allo Stato circa 26 miliardi di euro, pari all'80 per cento della cosiddetta fiscalità energetica (che ammonta a circa 32 miliardi). «L'Italia ha la tassazione più alta in Europa - dice la Figisc -. La liberalizzazione non ha portato ai consumatori alcun vantaggio significativo». 

Federico Murzio

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