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Vicenza

Batte il tumore
e ora sfida
il triathlon

Gianpiero Bianco, 43 anni,  durante una gara di triathlon che prevede tre fasi: corsa, ciclismo e nuoto
Gianpiero Bianco, 43 anni, durante una gara di triathlon che prevede tre fasi: corsa, ciclismo e nuoto
Gianpiero Bianco, 43 anni,  durante una gara di triathlon che prevede tre fasi: corsa, ciclismo e nuoto
Gianpiero Bianco, 43 anni, durante una gara di triathlon che prevede tre fasi: corsa, ciclismo e nuoto

«Un tumore ti cambia la vita, lo sport anche». La vede così Gianpiero Bianco, il vicentino che il 26 giugno a Klagenfurt, in Austria, si cimenterà nell’“Ironman”, la prova più dura del triathlon: 3,8 chilometri a nuoto, seguiti da 180 chilometri in bici, seguiti da 42 chilometri di corsa. Bella forza chiamarla prova “uomo di ferro”, ci mancherebbe. E fin qui non c’è nulla di particolarmente tosto, se escludiamo le difficoltà di una competizione dove l’importante non tanto è l’ordine d’arrivo quanto arrivare punto e basta. Per Bianco, iscriversi al triathlon è il traguardo di un sentiero imboccato sette anni fa quando un medico gli disse: «Lei ha un tumore».

IL DOLORE. Qui è necessario un passo indietro. È il 2009 e mancano pochi giorni a Natale quando Gianpiero entra al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo. «Un dolore alla spalla non mi dava tregua da alcuni giorni – ricorda -. Dopo i primi esami i medici mi consigliano di tornare l’indomani. Il giorno dopo, alla fine di altre analisi, senza tanti giri di parole un medico disse: “Lei ha un tumore”». Linfoma di Hodgkin. «Con un linguaggio molto tecnico spiegò che avevo il 70 per cento di possibilità di cavarmela», aggiunge Gianpiero, che oggi ha 43 anni. «Ero incredulo. Non ho mai fumato, non bevo alcolici o superalcolici, ho sempre condotto quella che gli esperti chiamano una vita sana – osserva -. Tumore è una parola terribile, che però vuol dire tutto ma anche niente. Ero disorientato».

LE CURE. Gianpiero è impiegato in un’azienda, nel 2009 convive con la ragazza che poi diventerà sua moglie e inizia le cure. Dalla diagnosi della malattia la sua vita inizia a viaggiare su questi binari: una professione che non molla nemmeno durante la radioterapia («Ero ridotto quasi ad un fantasma ma i miei datori di lavoro mi hanno aiutato in ogni modo possibile», dice ringraziandoli) e l’affetto della famiglia. «Intendiamoci – confessa –, non sono e non mi sono mai sentito un super uomo. L’inizio della malattia è stato segnato dalla disperazione e da mille domande. Mi sono aggrappato a quel 70 per cento di possibilità di guarigione. Una speranza che in molti purtroppo non sognano nemmeno. È una fortuna, perché in questi casi bisogna parlare anche di fortuna tra tutti quei termini incomprensibili che si possono accostare alla parola tumore».

LO SPORT. «Dopo dodici mesi segnati da un’operazione e dalle terapie che sembrano essere andate a buon fine – dice prudente il vicentino – mi sono ritrovato debilitato e con il desiderio di riprendere in mano la mia vita. La svolta arriva, come spesso succede in famiglia, grazie a mio fratello Carmine. Lui da anni pratica il triathlon, la disciplina che lega nuoto, bicicletta e corsa». «In breve tempo sull’onda dell’entusiasmo sono stato coinvolto e affascinato da questo sport. Ho iniziato gli allenamenti. Cominciare è stato durissimo. Mi sono ritrovato spesso da solo negli spogliatoi della piscina con le lacrime agli occhi perché non ero in grado di nuotare mezza vasca e soffrivo di dolori in tutto il corpo. Per non parlare delle prime, drammatiche, uscite in bicicletta quando alcuni amici e mio fratello erano letteralmente costretti a spingermi per superare le salite, anche le più lievi, perché non ce la facevo da solo, pedalando».

LA GARA. Il 26 giugno, «spingendomi sui gomiti o sulle ginocchia, arriverò al traguardo», promette Gianpiero Bianco, sorridendo. «Ripeto: non sono un eroe, tanto meno un vanesio. Racconto la mia storia per invitare a non mollare mai chi è colpito da una malattia che prima uccide la mente e solamente poi, in un secondo momento, il corpo».

Federico Murzio

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