<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Basilica e musei
Una fondazione
per la regia unica

La Basilica Palladiana, uno dei siti di valenza museale che sarebbero gestiti da una Fondazione. COLORFOTO
La Basilica Palladiana, uno dei siti di valenza museale che sarebbero gestiti da una Fondazione. COLORFOTO
La Basilica Palladiana, uno dei siti di valenza museale che sarebbero gestiti da una Fondazione. COLORFOTO
La Basilica Palladiana, uno dei siti di valenza museale che sarebbero gestiti da una Fondazione. COLORFOTO

Una regia unica per i musei cittadini. Un solo grande contenitore che abbia le caratteristiche giuridiche per muoversi con la libertà del privato pur essendo guidato da un obiettivo pubblico: conservare, valorizzare e promuovere al massimo il patrimonio civico. È nei piani del Comune la costituzione di una Fondazione Musei, che consentirebbe di mettere sotto lo stesso cappello gestionale sei scrigni cittadini: la Basilica Palladiana, il Teatro Olimpico, il Museo civico di Palazzo Chiericati, la chiesa di Santa Corona, il Museo naturalistico e archeologico e il Museo del Risorgimento e della Resistenza. «È un progetto a cui stiamo lavorando e che contiamo di poter realizzare a partire dal 2017», afferma Jacopo Bulgarini d’Elci, vicesindaco e assessore alla Crescita, mente dell’operazione.

LE ORIGINI. L’idea della Fondazione non è nuova: per l’amministrazione Variati è come l’araba fenice, pronta a (ri)nascere dalle proprie ceneri. Quelle in questione riguardano il progetto, mai decollato, di creare una Fondazione Cultura, un grande contenitore che, a partire dall’esistente Fondazione Teatro, avrebbe dovuto abbracciare i principali attrattori della città: Basilica, Olimpico e Chiericati in primis. «Ritengo opportuno e conveniente per il Comune affidare alla Fondazione Teatro la gestione dell’attività della Basilica», affermava nell’aprile 2013 Achille Variati, all’esordio della campagna elettorale per il secondo mandato da sindaco. Era il suo «primo impegno», quello sul binomio cultura-turismo, in una lista di quattro macro-temi per lo sviluppo della città. Quel modello, diceva, avrebbe dovuto «coinvolgere i privati». Come raccontato su queste colonne nei mesi scorsi, però, le precondizioni non si sono avverate, e il progetto si è spento in culla per lo più a causa delle difficoltà di cassa da parte della Fondazione Teatro, perno di quell’idea.

IL NUOVO PIANO. Ma le esigenze alla base di quel progetto restano intatte. Ed è il motivo per cui ora è in gestazione un piano B molto simile a quello iniziale. Anzi, rispetto ad allora, il cambio di normativa consente al Comune di creare una fondazione ex novo e non lo limita ad estendere il raggio d’azione di una già esistente. «C’è già una bozza in fase avanzata - spiega Bulgarini d’Elci - per la creazione di una Fondazione dei musei della città che metta all’interno di una gestione unica sei siti comunali di valenza museale». In questi tre anni al timone dell’assessorato che governa le politiche per la cultura e per il turismo, Bulgarini d’Elci ha cercato di dare un’impronta nel senso dell’efficienza della gestione del patrimonio comunale. «Numeri alla mano - osserva - abbiamo dimostrato di aver fatto progredire efficienza e redditività della rete museale vicentina, toccando una media del 62% di autofinanziamento, pur rimanendo all’interno degli stringenti meccanismi della pubblica amministrazione».

RISORSE E LIBERTÀ. Ed è questo il punto: «Per riuscire a fare il salto di qualità occorre avere margini di manovra più ampi, oltre che risorse maggiori». Da qui l’idea di percorrere la strada della fondazione. «Dovrà essere a costo aggiuntivo zero per il Comune e, anzi, dovrà consentire di reperire risorse ulteriori attraverso una partnership privata, per fare passi avanti dal punto di vista della promozione e della valorizzazione, così da aumentare ancora la fruizione del patrimonio culturale della città». Secondo il vicesindaco, «nel sistema attuale, a volte anche soltanto la realizzazione di una mostra si trasforma in un incubo amministrativo. Per questo lo strumento della fondazione, ora liberalizzato, è a nostro avviso l’unico che può farci fare la differenza».

Marco Scorzato

Suggerimenti