<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Veneto

Bancomat, assalti
con le bombe
Cinque arrestati

Ecco come agiva la banda: il video
Un frame del video che ha incastrato la banda
Un frame del video che ha incastrato la banda
Assalti ai bancomat, ecco come agiva la banda

PADOVA. I carabinieri di Padova hanno arrestato cinque cittadini italiani destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto responsabili a vario titolo di possesso di esplosivi, furto pluriaggravato e di altri reati. L’operazione è stata eseguita in collaborazione con altre forze dell’ordine europee.

 

A finire in manette, nelle prime ore di oggi, sono stati Roberto Bernardello, 45 anni, da Brugine (Padova), Alberto Gazzabin, 48, di Padova, Massimo Gazziero, 22, di Brugine (Padova), Jonni Gomiero, 50, di Mira (Venezia), Cristian Rado, 43, di Polverara (Padova).

 

I cinque componenti della presunta organizzazione sono stati arrestati per un unico colpo, quello del 22 luglio 2017 a Candiana, nel padovano, che aveva fruttato 30mila euro (GUARDA IL VIDEO). Sono però sospettati di un’altra ventina di assalti a bancomat commessi tra le province di Padova, Venezia, Verona e Vicenza almeno a partire dal marzo del 2016, quando sono partite le indagini. I colpi erano organizzati nei minimi dettagli: per far esplodere le casse continue utilizzavano l’esplosivo e per le fughe un’Audi A6 custodita in un garage di Padova. La fuga successiva alle esplosioni, avveniva a bordo di potentissime station wagon e veniva coperta con l’utilizzo di chiodi a tre punte ed estintori, dopo aver attivato un potente disturbatore di frequenze (jammer) che inibiva l’attività di intercettazione

I carabinieri sospettano che il gruppo avesse in programma altri due furti per questo fine settimana, dal momento che hanno ritrovato due cariche pronte. Inoltre sono stati arrestati in flagranza di reato perché trovati in possesso di esplosivi, che si ritiene legati all’attività della banda, anche Marco Landini, 38, di Polverara (Padova) e Fabio Battistello, 49, da Brugine (Padova).

 

Il capo della banda, al fine di rendere più difficile la sua identificazione, conduceva due vite distinte e parallele con altrettante famiglie in domicili diversi.

 

 

Suggerimenti