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Monticello Conte Otto

Bambino di 12 anni
con due mamme
tra carte e denunce

La storia nasce da una doppia registrazione all’anagrafe. ARCHIVIO
La storia nasce da una doppia registrazione all’anagrafe. ARCHIVIO
La storia nasce da una doppia registrazione all’anagrafe. ARCHIVIO
La storia nasce da una doppia registrazione all’anagrafe. ARCHIVIO

Probabilmente lui non lo sa, ma al momento ha un padre e due madri. Una biologica e una “burocratica”. Solo che adesso la prima, che afferma di averlo messo al mondo, si è rivolta alla questura per denunciare l’altra donna. Una storia paradossale che parte da lontano, almeno dodici anni fa, quando nacque il bimbo, ma che è venuta alla luce solo nei giorni scorsi, dopo che la sedicente madre naturale ha presentato un esposto alla polizia.

LA STORIA. George (il nome è di fantasia, essendo un minorenne) nasce nel 2004 in un ospedale del Vicentino. I genitori, africani, sono una coppia di fatto. Ma solo il papà è in possesso del permesso di soggiorno, mentre la compagna è irregolare. Forse proprio per questo è solo lui a riconoscere il bambino all’anagrafe del Comune di Monticello Conte Otto. Il piccolo cresce con la mamma, anche se per i documenti ha un solo genitore. Ma crescere un figlio in Italia, negli anni della crisi, senza un lavoro, è troppo impegnativo. I genitori non se lo possono permettere. Così George nel 2008 viene accompagnato in Africa, dove viene affidato ad alcuni parenti. La mamma dice che si è sempre tenuta in contatto con lui su Skype. Nel 2010 la donna riesce a regolarizzarsi e a trovare un’occupazione stabile. E decide di far tornare in Italia il suo bambino, che nel frattempo ha compiuto sei anni.

LA SCOPERTA. Il ragazzo cresce normalmente, frequenta la scuola come tutti i suoi coetanei. Un giorno la madre si reca in Comune e scopre che il suo “George”, per gli archivi demografici, è figlio di un’altra donna, poco più giovane di lei. Cosa era successo? Sono in corso accertamenti da parte della questura, ma pare che, dopo la prima iscrizione all’anagrafe, il padre sia tornato per dichiarare che la seconda donna era la madre del bambino. Da quando è tornato nel Vicentino il piccolo continua a vivere con la donna che lo ha messo al mondo, anche se per lo Stato italiano la madre sarebbe un’altra.

LE INDAGINI. Dalla denuncia della madre biologica, la polizia ha avviato indagini sull’intricata vicenda. Le ipotesi sono diverse. La prima è che il padre avesse avviato una relazione con la seconda donna e che abbia deciso di registrarla come madre per tutelare il bambino. Potrebbe comunque essere considerata una falsa dichiarazione. Ma non si può escludere a priori che, dietro alla denuncia, ci sia un furto d’identità, o un traffico di minorenni. Non si tratterebbe del primo caso: qualche anno fa la polizia aveva denunciato alcuni immigrati africani che accompagnavano i figli dalla patria all’Italia e poi li affidavano ad altri genitori dietro un corrispettivo in denaro. Di sicuro alla base c’è una mancata conoscenza delle leggi italiane; sì, perché una madre, anche se priva di permesso di soggiorno, può richiederlo per tutta la durata della gravidanza e per i sei mesi successivi al parto. Anche il Comune di Monticello Conte Otto, dove il padre ha registrato il neonato nel 2004, ha avviato un’indagine interna. L’uomo non risulta più essere residente in paese, né la donna che mesi dopo si era qualificata come madre. Pare che nella dichiarazione di nascita risultasse solo il nome del padre. «Tutta la documentazione è comunque a disposizione degli inquirenti», ha commentato ieri il sindaco di Monticello Claudio Benincà.

Paolo Mutterle

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