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Vicenza

Aspiranti avvocati
Due su tre
bocciati all'esame

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Aspiranti avvocati: uno stillicidio
Aspiranti avvocati: uno stillicidio
Aspiranti avvocati: uno stillicidio
Aspiranti avvocati: uno stillicidio

VICENZA. Uno stillicidio. È quello a cui sono andati incontro gli aspiranti avvocati vicentini che nei giorni scorsi sono stati falcidiati all’esame che consente di accedere alla professione forense. Quasi il 70 per cento di chi si è presentato alla prova scritta è stato infatti respinto. Un trend, quello fatto registrare dai praticanti legali berici, che comunque non si discosta dal dato regionale: su 1.162 iscritti, solo 377 (quindi il 32,4 per cento) hanno potuto accedere all’orale. Una media, tra l’altro, molto inferiore a quella nazionale del 45,1 per cento.
«È un fenomeno che ciclicamente accade perché manca un criterio oggettivo per valutare la prove», sostiene Anna Pase, presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza. 
A correggere le prove scritte dei praticanti veneti è stata la commissione espressione del distretto di Corte di Appello di Bologna. E qualcuno, considerati i risultati finali, non esclude nemmeno una sorta di “vendetta” da parte dei storici rivali della bolognesi nei confronti degli studenti in Legge espressione dell’università di Padova e di Verona.
Vendetta o meno, risulta davvero difficile giustificare il risultato conseguito dagli aspiranti legali vicentini (e veneti in generale) rispetto ai colleghi degli altri distretti. A Torino, per esempio, è passato all’orale quasi il 65 per cento di chi si è presentato allo scritto. A Firenze la percentuale sale, addirittura, al 70,8 per cento. 

Matteo Bernardini

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