Si alzano le sbarre di Anconetta. Difficile, forse anche per scaramanzia, dire se sia davvero la volta decisiva. Fatto sta che, dopo tanto tempo e «dopo tante parole, nessun documento ufficiale e un piano altimetrico dell’area e dei sottoservizi svolto dal Comune» come precisa Achille Variati, per la prima volta si alza il sipario (grazie a un finanziamento di 80 mila euro) sul piano per eliminare definitivamente il passaggio a livello che «divide la città», continua il sindaco. L’intesa è stata raggiunta nei giorni scorsi da Comune e Rfi. Sarà sottoscritta venerdì, prevede una comparazione tra i possibili scenari ma soprattutto introduce una nuova proposta: la creazione di un sottopasso spostato in posizione laterale e collegato alla viabilità ordinaria attraverso la creazione di una bretellina.
IL BILANCIO. L’accordo (che sarà siglato ufficialmente venerdì) è stato presentato ieri pomeriggio da sindaco e assessore alla progettazione Antonio Dalla Pozza. I due, oltre a portare gli estremi dell’intesa, hanno presentato l’emendamento all’assestamento di bilancio firmato della giunta, andata in scena in mattinata, e approvato poche ore dopo dal Consiglio. «Con questa variazione - precisa Variati - vengono assegnati 40 mila euro per la compartecipazione alle spese per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per il superamento del passaggio a livello ad opera di Rfi. Rete ferroviaria italiana metterà altrettanti quattrini, secondo l’intesa che è stata raggiunta e che verrà firmata definitivamente nei prossimi giorni».
L’INTESA. Ma cosa prevede il patto del passaggio a livello? «Prima di tutto - replica Dalla Pozza - riprenderemo un metodo già utilizzato con l’alta velocità. Il che significa che saranno studiate diverse ipotesi comparative e successivamente sceglieremo la migliore, garantendo la partecipazione democratica dei cittadini attraverso la presentazione del progetto in assemblee pubbliche». Il tutto, probabilmente, tra dicembre 2017 e gennaio 2018. «Una volta scelta la soluzione capace di creare meno interferenze dirette o indirette con le abitazioni - aggiunge Variati - Rfi predisporrà il progetto preliminare, sul quale si aprirà la conferenza dei servizi. Auspichiamo che le carte vengano consegnate prima della fine del mandato».
I QUATTRINI. Certo, progetto preliminare non fa rima con quattrini. È evidente che, una volta ricevuti i documenti, sarà necessario andare alla caccia delle risorse. Una missione non impossibile. «L’intervento beneficerà dell’accordo tra Regione ed Rfi per la soppressione di numerosi passaggi a livello in Veneto e che prevede lo stanziamento di adeguate risorse. Sono stati messi a bilancio 12 milioni di euro per progetti già definiti. Noi, senza una carta in mano, non potevamo accedere al finanziamento, ma entreremo nella seconda tranche di fondi». «E per questo - interviene il capogruppo del Pd Giacomo Possamai - che bisogna correre e rispettare i tempi della progettazione: saranno disponibili le risorse e sarà necessario essere pronti. È positivo che si sia scelto di concordare la modalità con i residenti della zona che soffrono e chiedono una soluzione».
LE ALTERNATIVE. Resta da capire quale sarà la modalità per l’eliminazione. «Ci sono diverse problematiche da valutare con attenzione - precisa Variati - perché accanto alle sbarre ci sono abitazioni e il precorso della strada è leggermente curvilineo». Ed ecco che al di là dei due scenari già noti (cavalcaferrovia e sottopasso), spunta una terza ipotesi: un bypass laterale con bretellina. Il piano, a questo punto il più quotato, prevede di utilizzare la zona del parcheggio adiacente alle sbarre per creare un sottopasso. In questo modo, oltre a impattare in maniera meno significativa sulle abitazioni, sarebbe garantita la normale circolazione lungo viale Trieste che altrimenti rischierebbe di essere interrotto durante i due anni di lavori.