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Anconetta in stallo Il sottopasso frena Case troppo vicine

Il progetto di superamento delle sbarre di Anconetta è in stallo
Il progetto di superamento delle sbarre di Anconetta è in stallo
Il progetto di superamento delle sbarre di Anconetta è in stallo
Il progetto di superamento delle sbarre di Anconetta è in stallo

C’è l’indice di gradimento e ci sono le questioni tecniche. Il primo: ai residenti di Anconetta e viale Trieste quel ponte con passaggio laterale e rampa a chiocciola che verrebbe costruito per superare il passaggio a livello non piace; molto meglio il sottopasso. Le questioni tecniche: per passare sotto ai binari e creare appunto quel sottopasso è necessario superare l’ostacolo acquedotto e scendere fino a 10 metri di profondità. Facile? Non proprio, perché per arrivare laggiù servono rampe molto lunghe che andrebbero a “bloccare” i passi carrai delle abitazioni. Risultato delle due operazioni: il progetto di eliminazione delle sbarre di Anconetta è in stallo. E a quanto pare, stando alle affermazioni di chi è vicino alla giunta guidata da Achille Variati, in questa situazione rischia di rimanerci a lungo. Più o meno fino alla prossima amministrazione. LE ANALISI. Si parte dai numeri. L’assessore alla progettazione Antonio Dalla Pozza pochi giorni fa in Consiglio comunale, rispondendo alla domanda di attualità del consigliere Daniele Guarda sulla possibilità di realizzare un sottopasso, era stato chiaro: «Le verifiche svolte sui due acquedotti hanno dato esiti confortanti per la parte ciclopedonale. Più critici i risultati per la parte carrabile perché occorre tener conto degli accessi carrai. Maggiore è la profondità del sottopasso, maggiore dovrebbe essere la lunghezza delle rampe». I dati sono stati trasmessi a Rfi, aveva aggiunto, che ora dovrà «calcolare la quota a cui dovrebbe scendere la strada per sottopassare l’acquedotto». I documenti ufficiali non sono stati inoltrati, ma le cifre si conoscono. Così come si conosce il risultato: massima interferenza e bollino nero. Come più volte raccontato, il primo problema è l’acquedotto che, secondo le indagini, si trova a una profondità di quattro metri e mezzo. Da qui va calcolata una soletta di un metro per il sostegno della parte superiore e successivamente è necessario aggiungere, in vista dello scavo, una “luce” del sottopasso di circa cinque metri, dovendo passare per quella strada i mezzi del trasporto pubblico locale. Il risultato: il sottopasso andrebbe ricavato a una profondità di oltre 10 metri. LE CRITICITÀ. Il problema, ovviamente, non è scavare fino a raggiungere quel punto ma, come ha precisato in Consiglio l’assessore Dalla Pozza, l’estensione delle rampe: «Maggiore è la profondità, maggiore dovrebbe essere la lunghezza». Calcoli alla mano, la fase di discesa del sottopasso inizierebbe per le auto circa cento metri prima dei binari; sia da una parte che dall’altra. Il che vuol dire che le rampe del sottopasso andrebbero di fatto a chiudere gli ingressi delle abitazioni; o meglio, i passi carrai delle case che sorgono su viale Anconetta guarderebbero proprio quel vuoto rappresentato dal sottopasso, esteso complessivamente per duecento metri; tutti coloro che possiedono garage o cortili non potrebbero più uscire di casa con la propria vettura. Non è un caso che i tecnici di Rfi nel documento comparativo accanto alla voce “accessi carrabili” (oltre a quelle riguardanti gli innesti con via Serbelloni, via Cul del Ola e strada scuole dell’Anconetta) della soluzione sottopasso abbiano messo un bollino nero: interferenza definitiva. Più di un semaforo rosso. LO STOP. Fin qui i dati. Resta da capire come si risolverà la situazione. «Non ci saranno blitz sul superamento del passaggio a livello di Anconetta. Siamo in attesa di avere i rilievi di Rfi e poi torneremo a confrontarci con i cittadini», ha anticipato Achille Variati. Ma la sensazione, assemblee a parte, è che il sindaco sia intenzionato a frenare sull’operazione, lasciando il compito alla prossima amministrazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola Negrin

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