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Il lutto

Addio a Garoldini
"re" delle corriere
tra viaggi e motori

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Ugo Garoldini in una foto d'epoca in posa davanti a un autobus
Ugo Garoldini in una foto d'epoca in posa davanti a un autobus
Ugo Garoldini in una foto d'epoca in posa davanti a un autobus
Ugo Garoldini in una foto d'epoca in posa davanti a un autobus

Si è spento venerdì scorso nell'ospedale di Noventa, all'età di 90 anni, Ugo Garoldini, titolare dell'omonima ditta di pullman turistici con sede a Vicenza. "L'uomo delle corriere" com'era solito essere chiamato, era il decano vicentino dell'autonoleggio, il cui nome continua a viaggiare sulle fiancate che tuttora accompagnano vacanzieri e pellegrini in tutta Europa e nel mondo.

 

Ugo Garoldini, classe 1927, nacque a cavallo di due guerre a Debba, da una famiglia numerosa. È giovanissimo quando si trasferisce in città, giusto a fianco dell'autorimessa Pavan, tra le prime a noleggiare veicoli con conducente a Vicenza. Era un segno premonitore per lui e lo ripeteva a chi gli chiedeva la sua storia: «Lo studio non ha mai fatto per me - sottolineava Ugo -, tant'è che mamma mi ripeteva: lavora, lavora...». Breve la sua permanenza sui banchi dell'istituto Rossi, ben presto arriverà l'assunzione in una officina meccanica dove impara a riparare moto e biciclette. Saranno gli anni della gavetta e delle mani sporche di olio dalla mattina alla sera. Un anno più tardi eccolo assunto alla Fiat di Vicenza, dove vi rimarrà fino al 1941 con la qualifica di meccanico specializzato, grazie al diploma nel frattempo acquisito alla scuola serale.

 

Arriva la guerra e lui farà ritorno a Debba dove aprirà la prima officina: qui ripara e costruisce telai di bicicletta. Sistema motori dei camion e forgia cerchi per i carri. Siamo nel Dopoguerra e ci si deve ingegnare: ecco allora che oltre la meccanica, Ugo ripara pentole e catini. «Mancava tutto e creavamo tutto dal niente» ripeteva ai suoi dipendenti fino a qualche anno fa con le mani ancora tra i motori. Nel'45 arriva un suo brevetto: è il freno a manopola per biciclette e nello stesso anno riceve la patente per guidare camion e corriere. Un altro punto fermo che lo porterà nel '47 a spostare e ampliare l'attività a Torri di Quartesolo. Solo l'anno di militare lo ferma, ma al suo ritorno scopre che l'officina, consegnata a un amico, arranca. Questo lo costringe a tornare alle dipendenze per rimpinguare le tasche, diventando autista per gli Autoservizi Vicentini Antonini. Nel 1952 viene assunto alle Tranvie Vicentine come meccanico e poi autista. Quindi decide di sposarsi con Anita, da cui avrà tre figli: Renato, Franca e Paola, oggi al comando dell'azienda famigliare. Nuovi lavori da conducente fino all'Avit con cui compirà il suo primo viaggio fuori regione a bordo di un bus Alfa 450.

 

Da qui, anni di viaggi lungo tutto lo Stivale, con a bordo l'Italia di quel tempo: dalle mondine alle compagnie di teatro, con i nomi delle nascenti star, del calibro di Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Luciano Tajoli, o Claudio Villa, scorrazzati dal Garoldini. Nel 1969 con il fratello Pietro, Ugo rileva prima l'Avit e poi l'Ava, diventandone titolare. Con il figlio Renato l'attività cresce, con la nuova sede a pochi passi dalla Fiera di Vicenza. Il nome Garoldini diventerà grazie alle figlie, un'agenzia di viaggi individuali, con Ugo che si dividerà per lunghi anni tra volante e officina: «Sempre con un tocco di distinta ironia che l'ha reso maestro nel suo mestiere» come lo ricordano i dipendenti. Sabato alle 10.30 la messa di commiato alla chiesa di Altavilla Vicentina.

Antonio Gregolin

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