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Vicenza

È tensione
sui profughi
a San Felice

Sono 25 i migranti provenienti da Cesuna che dopo essere passati dall’hotel Adele sono stati trasferiti in un condominio a San Felice
Sono 25 i migranti provenienti da Cesuna che dopo essere passati dall’hotel Adele sono stati trasferiti in un condominio a San Felice
Sono 25 i migranti provenienti da Cesuna che dopo essere passati dall’hotel Adele sono stati trasferiti in un condominio a San Felice
Sono 25 i migranti provenienti da Cesuna che dopo essere passati dall’hotel Adele sono stati trasferiti in un condominio a San Felice

Profughi in via Catalani: è gelo tra Comune e prefettura sui 25 migranti trasferiti dall’hotel Adele nel condominio nella laterale di viale Verona. Tutta colpa di un sms, quello che avvertiva palazzo Trissino del trasloco ma che si è perso nella frenesia di decine di telefonate, messaggi ed email.

Il giorno delle incomprensioni inizia a contra’ Gazzolle, con il prefetto Eugenio Soldà che di fronte alla sorpresa del Comune sul trasferimento di cui nessuno sembrava sapere nulla dice: «Non più tardi di lunedì il prefetto vicario Massimo Marchesiello ha avvertito il capo segreteria del sindaco Maurizio Franzina del trasferimento». Inoltre «Non abbiamo l’obbligo di avvertire nessuno, lo facciamo per correttezza istituzionale».

Il Comune conferma la versione della prefettura qualche ora dopo. Una sorta di mezza marcia indietro rispetto allo stupore e all’irritazione della mattina. «Effettivamente – fanno sapere da palazzo Trissino – Franzina ha ricevuto un sms da Marchesiello. Poche righe nelle quali si annunciava il trasferimento di un gruppo di migranti fino ad allora alloggiati all’hotel Adele, e non il trasferimento da Cesuna a Vicenza. Tra l’altro sull’sms il nuovo indirizzo non era corretto». Poi «L’sms si deve essere perso nella quantità di messaggi, telefonate, email che arrivano ogni giorno. Quindi sì, «la prefettura ci ha avvertito ma vista la delicatezza della materia in futuro sarebbe opportuno agire diversamente. Magari con una telefonata anziché un sms».

«Si tratta di un normale trasloco per alleggerire la presenza dei migranti all’hotel Adele, niente di più», continua il prefetto Soldà che nasconde a fatica il fastidio per le reazioni della politica sulla gestione dei profughi, in particolare sulla vicenda di via Catalani. «Io l’accoglienza la devo fare – dice – e devo lavorare creando meno danni possibili alla comunità. Se coloro che continuano a fare esercizi vocali hanno soluzioni migliori delle mie sono disposto ad ascoltarli».

«I migranti di via Catalani oggi si lamentano della nuova sistemazione? Si devono accontentare anche loro. Tra 15 giorni sarà pronta la struttura di Recoaro così alleggeriremo Vicenza». Infine «comprendo la percezione d’insicurezza dei cittadini - conclude Soldà -, ma lì abbiamo trasferito delle persone per bene. Non saranno loro a mutare in peggio un’area dove esistono fenomeni di prostituzione e degrado».

Resta il fatto che tra prefettura e palazzo Trissino sui profughi di Cesuna c’è stato un vero e proprio cortocircuito. Variati irritato ieri mattina diceva «io non sono stato informato, e se è stato informato qualcun’altro a me non è stato detto». Maurizio Franzina accanto al sindaco conferma: «Mai saputo». E adesso? «Dirò al prefetto di avvisarmi. Dobbiamo sapere prima cosa succede, anche per aiutare le forze dell’ordine. A Soldà avevo spiegato che ci sono zone della città su cui è meglio non insistere perché più complicate. Ora cercheremo di capire chi sono i profughi e perché sono qui».

Federico Murzio

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