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Sandrigo

È stato tradito
dagli escrementi
lasciati alle vittime

L'intervento dei carabinieri
L'intervento dei carabinieri
L'intervento dei carabinieri
L'intervento dei carabinieri

SANDRIGO. Tradito della “tracce biologiche” che lasciava davanti alle proprietà delle vittime. Non è servito l’intervento del Ris di Parma, perché i carabinieri della stazione di Sandrigo sono risaliti a Matteo Calenda, 57 anni, residente in paese, semplicemente mettendo assieme le varie denunce e le segnalazioni delle persone che negli ultimi mesi avevano subìto imbrattamenti di sostanze marroni e non propriamente profumate sull’uscio di casa o davanti al proprio negozio: feci umane. E tutte le vittime, guarda caso, avevano avuto a che fare con Calenda, che martedì è stato arrestato dai militari sandricensi per resistenza e violenza a pubblico ufficiale dopo che si era scagliato contro di loro nel corso di una perquisizione. L’indagine era scaturita dalla denuncia dell’imprenditore Giuseppe Mazzon, che ai primi di giugno aveva subìto il furto di una pistola all’interno della propria villetta in via San Sisto e che si era sfogato raccontando l’episodio al nostro Giornale.

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