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Studente e bravo atleta Niente compiti se fai gare

I sei studenti-atleti del polo liceale “Trissino”. VE.MO.
I sei studenti-atleti del polo liceale “Trissino”. VE.MO.
I sei studenti-atleti del polo liceale “Trissino”. VE.MO.
I sei studenti-atleti del polo liceale “Trissino”. VE.MO.

Sport e studio da oggi possono andare a braccetto al liceo. Il polo Trissino è entrato nel progetto sperimentazione “Studenti e atleti di alto livello” lanciata dal ministero dell’Istruzione e ha già reclutato una mezza dozzina di ragazzi. I requisiti per farne parte sono fissati da un decreto, ma in sostanza si guarda a studenti che praticano attività a livello agonistico ad alto livello. E se prima conciliare le ore di allenamento, le competizioni nei fine settimana e le trasferte per le gare con l’impegno scolastico richiesto in un istituto superiore poteva creare qualche problema, oggi le giovani promesse dello sport riusciranno a stare al passo con lo studio grazie a “programmi” personalizzati. A fare da testimone a questa novità, già attiva dall’inizio dell’anno scolastico, in città è Alessandro Burtini che si divide tra il quarto anno del linguistico e la pista dell’ “Hockey Valdagno 1938”: «Ho indossato i pattini per la prima volta 13 anni fa e sono arrivato a giocare in tre categorie. Quando sono arrivato a dover scegliere che percorso intraprendere dopo la terza media, non ho avuto dubbi e ho dato priorità allo studio delle lingue straniere. Ho sempre avuto il massimo dei voti, ma ero costretto a sacrificare la mia passione sportiva. Ora con questa sperimentazione riesco tranquillamente a conciliare le 17 ore di allenamento settimanale che vengono considerate come “alternanza scuola lavoro” con lo studio. Non solo. Con i docenti è stata predisposta una programmazione che mi consente di affrontare le trasferte e le partite senza l’angoscia di un’interrogazione il giorno dopo». Insomma se la domenica l’impegno è portare a casa il risultato, il lunedì si salta l’interrogazione per dare il tempo di mettere la palla in rete anche in classe. E proprio il campione sui pattini sta già facendo conoscere l’opportunità di studiare e continuare a cercare di salire sul podio ai ragazzi più giovani della società sportiva. Ma c’è anche un’altra promessa dello sport valdagnese, questa volta dell’atletica leggera, Matteo Cariolato, arrivato al quarto anno del liceo scientifico tradizionale ed entusiasta del progetto: «Questa sperimentazione ci permette di conciliare attività sportiva e studio grazie alla disponibilità della scuola». In via Lungo Agno Manzoni, dunque, è possibile stare al passo con lo studio e nello stesso tempo cercare di portare a casa coppe e medaglie. Niente più salti ad ostacoli per riuscire a tagliare il traguardo della promozione a pieni voti e contemporaneamente continuare a correre in pista. «L’obiettivo è dare la possibilità ai ragazzi che si distinguono per doti atletiche di frequentare l’indirizzo di studi a loro più congeniale pur proseguendo la loro attività sportiva -dichiara il dirigente Maria Cristina Benetti-. Gli studenti-atleti devono vedere valorizzate le loro potenzialità e non essere costretti a indirizzi specifici per poter proseguire la carriera sportiva. Per questo abbiamo accolto di buon grado la proposta e, in collaborazione con gli insegnanti di scienze motorie, abbiamo avviato l’iter necessario. Poi anche il Collegio docenti ha accolto con soddisfazione questa sperimentazione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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