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Silurato il vice, promosso l’assessore

Il sindaco Martino Montagna stringe la mano al suo nuovo vice Elena Peloso. ZORDAN
Il sindaco Martino Montagna stringe la mano al suo nuovo vice Elena Peloso. ZORDAN
Il sindaco Martino Montagna stringe la mano al suo nuovo vice Elena Peloso. ZORDAN
Il sindaco Martino Montagna stringe la mano al suo nuovo vice Elena Peloso. ZORDAN

Nuovo braccio destro per il sindaco Martino Montagna. Ieri il primo cittadino ha ritirato le deleghe affidate nel 2014, ad inizio mandato a Dino Grande ed ha nominato un nuovo vicesindaco. Si tratta di Elena Peloso, assessore in carica.

Questa la conclusione politica della vicenda innescata qualche giorno fa dall’arrivo in Comune di un “atto di pignoramento presso terzi” riguardante Dino Grande, inerente la trattenuta di parte dell’indennità di servizio erogata dall’amministrazione comunale.

Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Vicenza per pagare le spese di lite, non onorate, in seguito ad una causa promossa da Cassa Rurale e Artigiana di Brendola Credito Cooperativo, finalizzata ad annullare la cessione di un immobile adibito ad abitazione, di proprietà del vice sindaco e della moglie, alla società Crife delle figlie e di cui i coniugi sono soci. Per il tribunale, che ha dato ragione alla banche, un modo per sottrarre l’immobile ai creditori.

«Un atto che incide in maniera pesante – ha dichiarato il sindaco Montagna - sui criteri di moralità e correttezza che hanno sempre contraddistinto il mio mandato. Al quale va aggiunta una mancanza di trasparenza che ha fatto venire meno la fiducia: ci aveva tenuto all’oscuro di tutto».

Montagna nei giorni scorsi aveva chiesto a Grande di valutare se la sua situazione era compatibile con il fatto di ricoprire un ruolo istituzionale di amministratore, ma l’ex vicesindaco ha risposto «di non aver violato alcuna norma etica né tanto meno di altra natura tale da indurmi a dare le dimissioni da amministratore pubblico».

Di parere contrario il sindaco. «Niente di personale. Anzi dispiace da un punto di vista umano, di questi tempi un fallimento non è cosa rara, ed auguro a Grande di risolvere positivamente le sue questioni, ma nella sentenza che lo condanna è emerso, cito le parole usate dal giudice Morosini, “un tentativo di frodare i creditori spostando un bene immobile in una società da lui partecipata”. Una questione che di riflesso coinvolge anche centinaia di cittadini di Cornedo in qualità di soci e correntisti della cassa Rurale ed Artigiana di Brendola Credito Cooperativo».

«La situazione venutasi a creare - prosegue Montagna - ha messo a disagio tutti i componenti dell’amministrazione, stato d’animo che ho avuto modo di constatare anche nel corso del ricevimento di alcuni cittadini».

Prima di prendere la decisione di ritirare le deleghe a Dino Grande, il sindaco si è consultato con tutti i componenti del gruppo di maggioranza.

«Ho voluto parlarne individualmente con gli assessori, con il presidente del consiglio comunale e con tutti i consiglieri. La conclusione è stata che la stragrande maggioranza mi ha confermato la situazione di disagio e fatto notare l’incompatibilità con il ruolo di amministratore pubblico. Da qui la decisione di ritirare le deleghe e nominare un nuovo vicesindaco».

Per quanto riguarda i referati relativi a Commercio, Attività produttive, Turismo, Promozione e Protezione civile, in precedenza affidate a Dino Grande, il sindaco Montagna ha deciso, per il momento di tenerle per sé, ma non è detto che prossimamente non possa esserci posto in giunta per un nuovo assessore.

«Subito dopo le vacanze riunirò la maggioranza – ha infatti annunciato il primo cittadino – e affronteremo l’argomento facendo tutte le valutazioni del caso».

Giorgio Zordan

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