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Valdagno

Eredità dal Canada
Ma tra due cugini
finisce a coltellate

Uno splendido scorcio della città di Montreal, nel Quebec, in Canada, dove è avvenuta la lite fra cugini
Uno splendido scorcio della città di Montreal, nel Quebec, in Canada, dove è avvenuta la lite fra cugini
Uno splendido scorcio della città di Montreal, nel Quebec, in Canada, dove è avvenuta la lite fra cugini
Uno splendido scorcio della città di Montreal, nel Quebec, in Canada, dove è avvenuta la lite fra cugini

Si sono accoltellati e feriti fuori dallo studio del notaio che aveva cercato, invano, di metterli d’accordo sulla suddivisione di una ingente eredità. Sono finiti in ospedale e sono stati arrestati per le lesioni aggravate. Hanno pagato la cauzione e sono stati liberati, ma la soluzione della contesa famigliare è ancora di là da venire. È successo a Montreal, in Canada, e protagonisti involontari dell’accesa e cruenta discussione sono stati due cugini vicentini, che litigano per i soldi e i beni dello zio imprenditore. A vestire i panni dello “zio d’America”, anzi del Canada, è stato Sansone Moro, deceduto un paio d’anni fa.

IL SOGNO D’OLTREOCEANO. Sansone, nato a Valdagno nel 1931, negli anni Cinquanta decise di mollare tutto e di tentare la fortuna oltreoceano. Come lui moltissimi altri: nella vallata dell’Agno non c’era lavoro e si faceva la fame. Per questo aveva deciso di imbarcarsi e di costruirsi un’altra vita a migliaia di chilometri da casa. E la fortuna, a Montreal, Moro l’ha fatta: si è sposato, ha avuto un figlio e dopo aver lavorato a lungo come muratore ha avviato un’impresa edile in proprio, che è via via crescita fino a fatturare miliardi (di lire), ad impiegare decine di persone, ad avere un patrimonio immobiliare molto ingente in diverse città canadesi.

L’EREDITÀ. Moro è morto nel 2014 in solitudine. Prima di lui erano deceduti la moglie, che non aveva parenti, e anche il figlio. Ragion per cui il patrimonio dell’impresario è finito nelle mani dei suoi parenti vicentini, i figli delle sue sorelle più grandi di lui, che erano rimaste nella vallata dell’Agno, e che a loro volta sono scomparse. I nipoti di Sansone, Luciano Zattera e Andrea Savegnago, erano stati informati nei mesi scorsi da un notaio di Montreal dell’eredità: era loro giunta una lettera, in parte inaspettata, che annunciava loro che erano gli eredi di un patrimonio. Moro, da quanto si è potuto apprendere, aveva dato delle disposizioni nel testamento. Ma per chiarire una serie di aspetti i due vicentini si erano accordati per andare a incontrare il notaio.

LA LITE. I fatti risalgono alle scorse settimane. Dopo un paio di incontri con il professionista, gli animi fra i cugini si erano molto surriscaldati. E, dopo l’ennesima riunione, nel corso della quale non si erano trovati d’accordo su nulla (in particolare, su come suddividere una serie di spese), il notaio li avrebbe praticamente buttati fuori dal suo ufficio. E, in strada, era scoppiata la gazzarra: Zattera si sarebbe armato di un coltello ferendo all’addome Savegnago, che aveva replicato con un altro oggetto contundente, con cui aveva colpito in testa il rivale. Alcuni testimoni avevano dato l’allarme, ed erano arrivate ambulanza e pattuglie della polizia.

GLI ARRESTI. Zattera e Savegnago erano stati portati in ospedale e medicati; non hanno subito fortunatamente lesioni gravi, tanto che sono stati dimessi dopo qualche giorno. Savegnago ha subito anche un piccolo intervento chirurgico, ma la prognosi non supera la ventina di giorni. Non appena sono usciti dall’ospedale, i due vicentini sono stati arrestati dalla polizia e tenuti in caserma fino a quando non hanno pagato la cauzione. Restano in attesa di processo; i tempi della giustizia canadese sarebbero molto rapidi. Ovviamente, la pratica dell’eredità è stata bloccata, e resta da capire come i due nipoti del compianto Sansone si divideranno case, appartamenti, altri immobili e conti correnti dello zio, che certo non immaginava di provocare una lacerazione del genere in famiglia.

Diego Neri

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