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Scomparsa da giorni
«È stata uccisa»
Fermato il custode

La proprietà in campagna a Potassa di Gavorrano, in provincia di Grosseto, dove Francesca Benetti si era trasferita da qualche tempo
La proprietà in campagna a Potassa di Gavorrano, in provincia di Grosseto, dove Francesca Benetti si era trasferita da qualche tempo
La proprietà in campagna a Potassa di Gavorrano, in provincia di Grosseto, dove Francesca Benetti si era trasferita da qualche tempo
La proprietà in campagna a Potassa di Gavorrano, in provincia di Grosseto, dove Francesca Benetti si era trasferita da qualche tempo

GROSSETO. È omicidio. La procura ripete che ci sono «fondati motivi per ritenere che la donna sia stata uccisa». E il presunto killer di Francesca Teresa Benetti, 55 anni, originaria di Valdagno e, da qualche tempo, residente in provincia di Grosseto, ora ha anche un nome. È il suo custode, Antonino Bilella, che adesso deve difendersi della duplice accusa: omicidio volontario e occultamento di cadavere. Cadavere che si continua a cercare ma che, a una settimana dalla scomparsa della pensionata, non è ancora stato trovato.

L'ALLARME. Comincia tutto lunedì scorso, con l'auto abbandonata nel piazzale della stazione di Follonica. E di lei, Francesca Benetti, vedova con due figli, che dopo aver vissuto tanti anni nel Milanese aveva deciso di trasferirsi, un paio d'anni fa, nella cittadina della Maremma, nessuna traccia. È il suo compagno che dà l'allarme: non la trova a casa, non riesce a parlarle al telefono e capisce subito che c'è qualcosa che non va. Quel silenzio non è dà lei. È inspiegabile. 

Inizia una settimana di ricerche ma anche di sospetti. Benetti aveva un appartamento nel centro di Follonica e spesso raggiungeva la sua proprietà a Potassa. Una casa isolata, immersa nel verde, lontana da tutto. 

LA SVOLTA. L'altra notte, la svolta. Dopo ore di interrogatorio, alle 4, è scattato il fermo del custode della casa di campagna, dove era andata il giorno della sua scomparsa. Per ora ci sono due punti fermi: lei è svanita nel nulla e il custode è stato arrestato con l'accusa di omicidio. Tutto il resto è da chiarire. A cominciare dal movente. Si possono solo avanzare alcune ipotesi. Nessun motivo legato alla sfera sentimentale, a quanto pare. Si parla piuttosto di problemi personali e professionali che potrebbero esserci stati tra il dipendente e la datrice di lavoro. 

IL FERMO. «Abbiamo fondato motivo di ritenere che la donna sia stata uccisa», ha spiegato ieri il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio. Omicidio volontario l'ipotesi di reato contestata nel provvedimento di fermo, insieme all'occultamento del cadavere. Il corpo però non è stato ancora trovato e finora le battute nella tenuta di Gavorrano non hanno avuto esito. Per giorni i carabinieri hanno ascoltato parenti, amici, lo stesso compagno per capire se Francesca Benettiavesse problemi particolari e se ci fossero stati litigi con qualcuno. Alla fine sono arrivati al custode, originario della provincia di Agrigento. Individuata proprio la tenuta di Potassa come possibile luogo della sparizione, il Ris ha compiuto un sopralluogo e rilievi tecnici finalizzati alla ricerca di materiale biologico e ha individuato tracce di sangue all'interno della casa. Tracce che hanno dato impulso alle indagini. «Le risultanze investigative raccolte - hanno spiegato i carabinieri - hanno delineato un quadro probatorio che ha portato al fermo».

Claudia Milani Vicenzi

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