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Sarte e falegnami L’arte del riciclo approda a scuola

Studenti al lavoro sotto l’occhio attento di artigiani-professori.  VE.MO.
Studenti al lavoro sotto l’occhio attento di artigiani-professori. VE.MO.
Studenti al lavoro sotto l’occhio attento di artigiani-professori.  VE.MO.
Studenti al lavoro sotto l’occhio attento di artigiani-professori. VE.MO.

L’arte del riciclo entra dalla porta principale all’istituto “Marzotto-Luzzatti” di Valdagno. E lo fa attraverso i segreti di artigiani della città che per due giorni hanno vestito i panni degli insegnanti. Per far rivivere vestiti vecchi o far ripartire un apparecchio elettrico spento da anni i trucchi esistono, ma devono essere svelati. Ecco allora che due elettricisti-riparatori, tre sarte ed un falegname hanno accettato di salire in cattedra e, affiancati da una dozzina di insegnanti, hanno indicato la strada da seguire e hanno anche assistito gli studenti nelle loro creazioni. Il tutto è stato reso possibile dal progetto “Scuola eco-attiva” che è inserito tra le voci del piano dell’offerta formativa triennale. E proprio con questa innovativa materia i ragazzi dei tre istituti, riuniti per il primo anno sotto lo stesso nome, si sono cimentati in prove di sartoria, falegnameria, assemblaggio di apparecchi elettrici e recupero di biciclette non più utilizzabili. A prendere parte all’esperimento didattico sono stati ben 150 ragazzi degli istituti tecnologico, economico e professionale. Gli obiettivi dei docenti e dei volontari che li hanno guidati nei laboratori sono stati di insegnare a ridurre i materiali di scarto e di migliorare la gestione dei rifiuti. Hanno preso vita, quindi, cinque laboratori in cui i ragazzi hanno piallato, segato, avvitato, cucito, smontato e reinventato oggetti a partire dai materiali di scarto: dalla manutenzione di una bicicletta, al riutilizzo di stoffe e vecchi vestiti, passando per il riuso di bancali di legno e ritagli di falegnameria fino al rimettere in moto apparecchi elettronici anche con materiale elettrico di scarto o ad usare in modo creativo la plastica. «Per la prima volta abbiamo organizzato un corso che riuniva studenti ed insegnanti delle tre sedi appena accorpate e che ha entusiasmato i ragazzi - ha affermato il dirigente scolastico Afra Gecele -. Si tratta di un esperimento didattico sicuramente da ripetere. Oltre alla necessità di passare dal concetto di rifiuto a quello di risorsa, l’attività cerca di recuperare la manualità di base e di mettere in contatto il mondo della scuola con il sapere delle molte maestranze del territorio». Per qualche ora, dunque, si sono accantonati i libri e si è dato libero sfogo alla creatività apprendendo dal vivo un mestiere. Ma non ci sono solo i laboratori nel progetto “Scuola eco-attiva”. Nella scaletta dell’istituto “Marzotto-Luzzatti” sono infatti previste altre iniziative mirate anche a migliorare la raccolta differenziata: «Abbiamo programmato diverse azioni per rendere più responsabili e ferrati in materia non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti ed il personale scolastico puntando sull’importanza delle scelte e dei comportamenti quotidiani - ha concluso Gecele -. Alcune sono già state realizzate, come la partecipazione a “Puliamo il mondo” con Legambiente e l’analisi dettagliata in classe della divisione dei rifiuti; altre sono in programma. Stiamo organizzando e inseriremo nel calendario incontri con esperti e conferenze mirate». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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