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«Salvare ostetricia
Se saremo ignorati andremo in piazza»

Amministratori comunali riuniti per la questione sanità. ZILLIKEN
Amministratori comunali riuniti per la questione sanità. ZILLIKEN
Amministratori comunali riuniti per la questione sanità. ZILLIKEN
Amministratori comunali riuniti per la questione sanità. ZILLIKEN

«Con ortopedia a Valdagno e la chiusura del punto nascite, il “San Lorenzo” andrà a morire». Per questo i sindaci della Valle dell'Agno, le categorie e economiche e produttive nonché le associazioni riunite in “Progetto Salute” sono pronte a tutto per dare battaglia. I primi passi concreti saranno due: un Consiglio comunale congiunto aperto alla cittadinanza, mercoledì prossimo in sala Vecia Filanda a Cornedo, alle 20.30, e una lettera da inviare alla Regione «per chiedere formalmente che venga analizzata l'ipotesi dell'accorpamento dei punti nascite a Valdagno con lo spostamento di ortopedia ad Arzignano, cioè la terza ipotesi mai discussa dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss. Stiamo facendo un'analisi approfondita dei costi che sottoporremo alla Regione anche per dimostrare che i numeri portati a supporto della tesi passata in conferenza dei primi cittadini (unico punto nascite ad Arzignano) sono un bluff».

Dopo, ogni strada rimane aperta, anche quella delle proteste di piazza. Non trovano mezze misure i primi cittadini Giancarlo Acerbi (Valdagno), Giovanni Ceola (Recoaro), Santo Montagna (Brogliano) e Lorenzo Dal Toso (Castelgomberto), accompagnati dagli assessori di Cornedo e Trissino, rispettivamente Dino Grande e Giampietro Ramina, nel voler dimostrare un'unità ritrovata in tutta la vallata.

«Sono rimasto sbigottito - spiega Montagna- È la prima volta in 20 anni di attività che la Conferenza dei sindaci non trova un compromesso per il bene di tutti». Dal Toso aggiunge: «Resto allibito: si è guardato solo a una logica di campanile inutile». Ceola avrebbe auspicato «un atteggiamento di condivisione della Conferenza che non c'è stato». Grande sottolinea: «Cornedo è a favore della terza ipotesi». E Ramina aggiunge: «La questione va guardata non da un punto di vista politico, ma di costi e benefici». Acerbi spiega: «Non avremmo nulla in contrario anche al mantenimento dei due punti nascite, ma la Regione auspica la presenza di un solo polo. Quando sarà concluso l'ospedale unico di Arzignano e Montecchio, non ci sarà il punto nascite. Cosa faranno? Lasceranno solo quel reparto nell'ospedale vecchio?».

La paura è che, finiti i lavori al nuovo nosocomio unico, con ortopedia che sarà nuovamente trasferita, al “San Lorenzo” resti ben poco da difendere senza il punto nascite.

Karl Zilliken

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