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Salva la famiglia nel rogo del bungalow

Il bungalow distrutto. La famiglia di valdagnesi ha perso tutto ma almeno si è salvata dalle fiammeUn’altra immagine della distruzione provocata dall’incendio
Il bungalow distrutto. La famiglia di valdagnesi ha perso tutto ma almeno si è salvata dalle fiammeUn’altra immagine della distruzione provocata dall’incendio
Il bungalow distrutto. La famiglia di valdagnesi ha perso tutto ma almeno si è salvata dalle fiammeUn’altra immagine della distruzione provocata dall’incendio
Il bungalow distrutto. La famiglia di valdagnesi ha perso tutto ma almeno si è salvata dalle fiammeUn’altra immagine della distruzione provocata dall’incendio

Solo il tempo di vedere le fiamme attraverso la finestra e di salvare la propria famiglia. La tranquilla vacanza di una famiglia valdagnese, al villaggio “Rosolina Mare club” di Rosolina, poteva trasformarsi in una tragedia se Diego Soldà non fosse stato così veloce da mettere in salvo la moglie Silvia Gavasso e i suoi quattro bambini rompendo la finestra del bungalow. Ricoverati subito all’ospedale di Adria, intossicati dal fumo sprigionato dal devastante incendio, da subito non sono apparsi in pericolo di vita. Per tutto il giorno sono rimasti in osservazione, soprattutto uno dei due bimbi più piccoli di 6 anni che è stato portato fuori dalla struttura del villaggio turistico per ultimo. I genitori, entrambi di 40 anni, sabato scorso avevano chiuso la casa nella frazione di Piana per trascorrere una settimana di vacanza al mare con i loro bambini, due coppie di gemelli di 6 e 10 anni. La zia di Silvia, Loredana Chiarello, è ancora scossa dalla notizia che le è arrivata come una doccia fredda nella casa di Cornedo: «L’altra notte stavano tutti dormendo quando Diego, svegliato da strani rumori, ha visto la luce delle fiamme all’esterno del bungalow. I primi rilievi dei tecnici dei vigili del fuoco intervenuti a domare il rogo parlano di un corto circuito, ma al momento siamo più preoccupati che tutti si rimettano al più presto. Diego ha rotto il vetro della finestra procurandosi anche una ferita al braccio, per fortuna non grave. Con prontezza di riflessi è riuscito a portare fuori i piccoli attraverso l’apertura, uno alla volta. Sono stati veramente miracolati e non ha importanza che abbiano perso tutto quello che avevano, compresi i documenti. In mattinata sono arrivati in ospedale anche Girolamo e mia sorella Giannina, i genitori di Silvia, e sono in contatto diretto con loro. Fino ad ora mi hanno rassicurato dicendomi che, tranne qualche piccola ustione, stanno tutti bene. Dobbiamo andare in pellegrinaggio alla Madonna di Monte Berico, perché quello che è successo poteva trasformarsi in una tragedia». Intanto Michele Ghezzo, 34 anni, di Rosolina, responsabile del villaggio, ieri pomeriggio ha spiegato: «Le cause sono tutte da accertare, gli inquirenti stanno terminando i rilievi. La cosa più probabile è che possa essere stato qualcosa dall’esterno, un mozzicone, una citronella non spenta che con il vento si è rovesciata ed ha dato l’innesco. Sulla base di quello che abbiamo visto a livello di impianti non risultano evidenze particolari». Non ci sarebbero dubbi invece su quale sia stato il bungalow dal quale è propagato l’incendio. «È quello della famiglia vicentina», ha assicurato Ghezzo. Gli ospiti del villaggio sono rimasti tutti, lo spavento della nottata non ha fatto scappare nessuno. «Solamente tre delle famiglie coinvolte se ne vanno ma avrebbero terminato o oggi o domani il loro soggiorno — ha fatto sapere il titolare del Rosolina mare club —. Hanno anticipato la partenza di qualche ora sopratutto perché hanno perso quasi tutto il loro bagaglio a causa dell’incendio, è andato tutto a fuoco. Le altre famiglie sono rimaste e le abbiamo ricollocate internamente. Molti degli altri ospiti non si sono accorti di nulla. E nessuno ha chiesto di andarsene. La vita nel campeggio è ripresa normalmente». • Ha collaborato Tommaso Moretto

Veronica Molinari

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