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Rubati 30 mila euro di utensili

L’esterno della Ferramenta Berti, ripulita dai ladriGli espositori svuotati dalle attrezzature. FOTOSERVIZIO ZORDAN
L’esterno della Ferramenta Berti, ripulita dai ladriGli espositori svuotati dalle attrezzature. FOTOSERVIZIO ZORDAN
L’esterno della Ferramenta Berti, ripulita dai ladriGli espositori svuotati dalle attrezzature. FOTOSERVIZIO ZORDAN
L’esterno della Ferramenta Berti, ripulita dai ladriGli espositori svuotati dalle attrezzature. FOTOSERVIZIO ZORDAN

Spaccata la scorsa notte ai danni della ferramenta Berti in via Monte Cimone a Cereda di Cornedo. I ladri, dopo aver infranto una delle vetrine, hanno fatto razzia di macchine utensili. Il danno è ancora in fase di stima, ma si aggira perlomeno sui 30 mila euro.

Erano le 3.35 di ieri quando l’allarme anti intrusione è entrato in funzione: la guardia giurata, che non si trovava molto lontano, è stata avvertita dalla propria centrale operativa, e si è precipitata, ma al suo arrivo, dopo circa otto minuti, i malviventi avevano già fatto perdere le loro tracce, portando con loro la merce razziata.

Per colpire i ladri hanno scelto la vetrina sul lato ovest nel negozio, quella meno visibile per chi transita lungo la provinciale 246. Per riuscire a sfondare la vetrata probabilmente hanno usato un ariete montato sull’auto, che per forza di cose deve essere stata di piccole dimensioni dato l’esiguo spazio di manovra: il cristallo presenta infatti un urto in un preciso punto, con le crepe che poi si diradano a ragnatela.

Poi, con un piede di porco o un gancio, si sono aperti un varco per penetrare nell’esercizio commerciale. Una volta all’interno hanno agito con grande rapidità ma anche con grande oculatezza, tralasciando i macchinari più ingombranti e concentrandosi su quelle più facilmente trasportabili, come smerigliatrici, trapani, pistole termiche, seghetti elettrici.

Uno scaffale, dove erano in mostra, è stato letteralmente spogliato, poi si sono concentrati su quelli ancora inscatolati aprendo l’involucro e impossessandosi del contenuto. Completato il carico si sono dileguati.

«Sicuramente il colpo è stato messo a segno da una banda specializzata e molto ben organizzata – commenta il titolare della ferramenta, Claudio Berti -. Per entrare nel piazzale hanno mandato in tilt l’impianto elettrico del cancello, e una volta individuata la vetrata da sfondare, hanno divelto il sensore che al passaggio fa accendere automaticamente un faro, per poter operare nell’oscurità. Quel sensore lo avevo fatto installare lo scorso anno, a dicembre, in seguito ad una spaccata analoga a questa. Sullo scaffale razziato c’erano almeno venti smerigliatrici. Ora stiamo facendo l’inventario della merce per quantificare con precisione cosa è stato rubato».

Il titolare della ferramenta ha anche qualche sospetto. «Qualche giorno fa, poco dopo mezzogiorno, sono entrate in negozio mezza dozzina di persone che non avevo mai visto. Uno mi ha chiesto di vedere dei guanti da lavoro, gli altri si sono sparpagliate nelle varie corsie. Quando ho riferito il prezzo dei guanti, 2.70 euro al paio, ha cercato di mercanteggiare per poi andarsene. Alla luce di quanto è accaduto, penso che la sceneggiata possa essere stata un sopralluogo per rendersi conto della merce esposta».

Tante le schegge di vetro cadute a terra durante la spaccata, ma nemmeno una macchiolina di sangue lasciata dai malviventi nel corso dell’effrazione, segno di grande preparazione ed accortezza. Sul furto stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Valdagno.

Giorgio Zordan

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