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Rotolon, allarme rosso 72 ore di pioggia record «La frana ora si muove»

La frana del monte Rotolon torna è incutere paura: la Regione ha fatto scattare l’allarme rosso.  L.CRI.
La frana del monte Rotolon torna è incutere paura: la Regione ha fatto scattare l’allarme rosso. L.CRI.
La frana del monte Rotolon torna è incutere paura: la Regione ha fatto scattare l’allarme rosso.  L.CRI.
La frana del monte Rotolon torna è incutere paura: la Regione ha fatto scattare l’allarme rosso. L.CRI.

Il Rotolon torna a fare paura. La frana rossa, con le piogge torrenziali in corso, «si muove», dice la Regione. Arrivando in contrada Parlati la situazione è surreale perché basta alzare lo sguardo per trovarsi avvolti dalla nebbia che nasconde il pericolo. Il cartello apposto lungo la strada è rosso perché il livello di allerta è massimo. È un viavai continuo di mezzi della protezione civile, dei volontari dei vigili del fuoco, del gruppo Rotolon sempre in contatto costante con le sedi operative. In municipio il sindaco Davide Branco è al Coc, centro operativo comunale, con Alberto Pianalto, responsabile comunale della Protezione civile, ma spesso si assenta e indossa l’uniforme gialla per andare a vedere di persona che cosa sta accadendo in quota e verificare con i proprio occhi. «La frana del monte Rotolon è l’osservata speciale perché è stata superata la soglia di allerta che scatta dopo 300 millimetri di pioggia caduta in dieci giorni: in soli tre ne sono già caduti 320 e la pioggia non da tregua, anzi dovrebbe aumentare di intensità - osserva Branco che comunque rassicura sulla situazione complessiva -: la frana viene osservata 24 ore su 24 per non lasciare nulla al caso». I sensori che monitorano l'alveo del torrente sono comunque rimasti muti. Il sistema è impostato su tre livelli: il primo, quello posizionato più a monte, segnala un inizio di instabilità e fa scattare l'allerta con conseguente ispezione. Il secondo, quello intermedio, indica che la colata sta avanzando e fa scattare l'allarme sonoro. Il terzo livello, quello che segnala il più alto indice di pericolosità, indica che fango e detriti stanno continuando la loro corsa a valle. Certo bisognerà continuare a monitorare e soprattutto aspettare 72 ore dalla fine delle precipitazioni perché il Rotolon storicamente tende a fare colate con detriti soprattutto nei giorni successivi alle piogge. All’altezza del ponte dei Sudiri sono state tagliate alcune piante che ostruivano un faro che potrebbe tornare utile in caso di emergenza. Inoltre i vigili del fuoco sono saliti fino alla postazione denominata Diana 1, che era stata creata ai tempi della grande alluvione del 2010, per controllare visivamente ancora meglio la situazione visto che la nebbia non si è diradata per tutto il giorno. Dalla Regione interviene il governatore Luca Zaia che sottolinea: «La situazione è grave. C'è massima allerta. Il fatto è che non ci preoccupano solo i fiumi e la maxi pioggia, ma anche i fenomeni che stiamo registrando ad essi collegati. Vale a dire erosioni e smottamenti nell'arco alpino e pedemontano. La frana del Rotolon, per esempio, si è mossa. La stiamo monitorando». Gli fa eco l’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin: «Siamo a livello di allarme rosso». Questo il quadro di ieri mattina dalla sede della Protezione civile Regionale a Marghera dove opera l'unità di crisi istituita per seguire l'andamento dell'ondata di maltempo che sta investendo il Veneto. Già all’inizio di settembre le piogge avevano superato il limite dei 300 millimetri ed era scattato il piano con monitoraggi. Il territorio di Recoaro ha retto per il momento tutto sommato bene all’ondata di maltempo: solo un piccolo smottamento con la caduta di alcuni sassi tra le contrade Ulbe e Prebianca ha richiesto l’intervento degli uomini del Comune che hanno transennato una porzione di carreggiata. I residenti hanno fatto quanto richiesto dal sindaco Branco, non solo nelle contrade attorno al Rotolon, Parlati, Turcati, Maltaure e Pace, ma in tutto il paese pulendo le caditoie dalle foglie e facendo in modo che l’acqua piovana non costituisse un pericolo per la circolazione stradale. Anche domenica c’erano stati un paio di smottamenti senza comunque intralci per le vie di comunicazione. Ora non resta che attendere le prossime ore, ma anche giornate, per capire come la frana del Rotolon si comporterà con questa ondata di maltempo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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