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Quando a Piana c’era l’esorcista

Una delle grotte presenti nelle zone collinari di Piana.  FOTO ZANATTA
Una delle grotte presenti nelle zone collinari di Piana. FOTO ZANATTA
Una delle grotte presenti nelle zone collinari di Piana.  FOTO ZANATTA
Una delle grotte presenti nelle zone collinari di Piana. FOTO ZANATTA

Un libro che racchiude al suo interno la geografia e la storia di Piana. “Spatzen-Tal” o Val Spazzavara è l’ultima opera dell’autore locale Giampietro Zanatta. Si tratta di una passeggiata tra le valli d’oggi con sorprendenti incontri con personaggi di ieri. Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico il libro è una guida per esplorare e conoscere la zona. L’opera è stata adottata anche dalla scuola elementare di Piana diventando un libro di testo a tutti gli effetti.

Il progetto che le maestre stanno sviluppando alle elementari si chiama “wow che bello è tutto da scoprire” ed il libro di Zanatta è sembrato particolarmente adatto all’argomento.

Durante l’anno scolastico sono previste delle uscite con gli alunni nei luoghi citati nel libro. La frazione di Piana, zona collinare di Valdagno, è ricca di valli e la val Spazzavara, nome che deriva dal cimbro passero quindi la Valle dei passeri, è la più difficile da esplorare soprattutto in passato quando mancavano le infrastrutture. Si incontrano fessure, crepacci e caverne di svariate dimensioni e profondità come il buso delle anguane, del cuple, della volpe e massi che vanno a creare svariate architetture una delle quali sembra una cattedrale di roccia. Il “buso del cuple” in particolare si sviluppa per 117 metri ed è particolarmente apprezzato dagli speleologi. La leggenda narra che conduceva fino alla chiesa di Cerealto ed infatti si diceva che gli abitanti della Piana andassero a messa senza bagnarsi quando pioveva. Queste zone sono state esplorate dall’autore con la collaborazione di Davide Sperman e Giuliano Benetti. Quest’ultimo ha ripreso le uscite e realizzato un dvd. Il libro presenta poi una galleria di personaggi caratteristici e che si sono resi protagonisti di aneddoti tramandati di generazione in generazione. Don Giovanni Sartori fu parroco a Piana dal 1906 al 1954 ma soprattutto esorcista. Benediva le magliette “della salute” di lana dei bambini per scacciare sciagure, malattie o eventi infausti. Tanti genitori con i loro piccoli malati portavano la flanella a benedire anche da zone lontane e poi i figli guarivano. L’episodio più eclatante risale al 1952 quando un bambino di 5 anni divenne improvvisamente infermo, le sue gambe si bloccarono incapaci di reggere il suo corpo e di fare un qualsiasi movimento. Relegato a letto venne portato all’ospedale di Valdagno dove i medici non riuscirono a trovare una soluzione nonostante si fossero consultati con i colleghi di Padova.

Una mattina Don Giovanni lo andò a trovare dicendo che, mentre celebrava la messa, aveva visto il bambino che correva su e giù dal calice: un messaggio di buon auspicio. Il bambino, su ordine del prete, fu messo in piedi dalla mamma e cominciò a camminare come se non avesse mai avuto la malattia e i medici non si spiegarono l’accaduto. Altro personaggio che ha fatto la storia di Piana del ‘900 è Elisa Snichelotto, la maestra Isetta. Era una donna severa ma capace di gesti di grande umanità. Ad esempio infilava di nascosto del pane nella cartella dei bambini più poveri, d’inverno al mattino preparava la colazione con pane e latte per chi scendeva dalle contrade più alte e arrivava a scuola “congelato”. Inoltre era una sorta di infermiera per il paese perché sapeva fare le iniezioni. Un altro personaggio singolare di Piana è “el striosso”, nullatenente che accudiva il bestiame di un contadino. Ad un certo punto iniziò a soffrire di una grave stanchezza perché trascorreva le notti leggendo libri che per la gente dell’epoca lo avevano stregato: da qui il soprannome. Infine Margherita Battistin che girovagava nelle notti di luna piena con tappa al cimitero dove pregava e si prendeva cura delle tombe.

Luigi Cristina

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