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Parto in emergenza per un’emorragia La bimba sta bene

Il punto nascite al San Lorenzo è in fase di potenziamento anche per quanto riguarda il personale.   ARCHIVIO
Il punto nascite al San Lorenzo è in fase di potenziamento anche per quanto riguarda il personale. ARCHIVIO
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Il punto nascite al San Lorenzo è in fase di potenziamento anche per quanto riguarda il personale. ARCHIVIO

I dolori nella notte e poi, la mattina, la corsa in ambulanza per raggiungere l’ospedale. Tempo di arrivare da Ponte dei Nori e la sala parto era già pronta ad accogliere la mamma di 41 anni che presentava una forte emorragia per il distacco della placenta. Il battito del neonato c’era ancora, ma non si poteva attendere un secondo in più. È con una corsa contro il tempo che lo staff di ginecologia e ostetricia del “San Lorenzo”, guidato dal primario Giovanni Martini, ha effettuato un cesareo in emergenza, facendo venire al mondo in poco più di mezz’ora una bambina. La piccola, nata alla 34a settimana, è stata subito trasferita al San Bortolo di Vicenza e, ieri, la neo mamma ha potuto abbracciarla per la prima volta dopo averla raggiunta. È una delle tante storie che strappano un sorriso, nonostante le decine di anni in corsia, anche al primario Martini che di fiocchi rosa e azzurri ne ha visti attaccare migliaia. E sono storie che danno ancora più valore al lavoro di potenziamento del punto nascite cittadino che vede avvicinarsi nuovi importanti traguardi. Per rimpolpare l’équipe di ginecologi, già in forza all’ospedale, c’è un concorso che si chiuderà il 12 febbraio. Ai 6 oggi in servizio tra le corsie del reparto, compreso il primario Martini, si aggiungerà un altro medico, o due non è ancora definito con certezza, che sarà scelto tra 5 donne e un uomo che hanno presentato le proprie candidature. Attualmente la squadra del reparto ostetricia e ginecologia vede impegnati 50 professionisti: 12 ostetriche e 12 infermieri specializzati, oltre alle due rispettive caposala, 7 infermieri professionali che si occupano del nido, 12 operatori socio sanitari, 6 ginecologi che si affiancano al primario. E dopo aver visto l’attivazione del servizio della partoanalgesia, ovvero il parto indolore, e l’ingresso in ostetricia di una termoculla per il trasporto del neonato per far fronte a eventuali emergenze, la presenza di due ostetriche di notte e la task force di pediatri guidati dal direttore del reparto berico che arrivano dal San Bortolo e che ogni giorno assicurano il servizio per 3 ore, si affacciano all’orizzonte altre novità. Entro la metà del prossimo mese sarà pronta una nuova sala per la preparazione delle future mamme. Il progetto è di 40 mila euro con una vasca attrezzata per il travaglio, costata 15 mila euro e donata da “Progetto salute Valle Agno”. E verrà anche ripristinata la sala operatoria per i cesarei in reparto, liberando una delle quattro sale del blocco operatorio che potrà essere messa a disposizione per interventi diversi, ma soprattutto sarà in una posizione strategica per situazioni d’emergenza come quella che ha visto nascere la piccola l’altra mattina. Un’ultima buona notizia riguarda proprio il primario Giovanni Martini che, nonostante il raggiungimento dell’età pensionabile nel 2020, continuerà a dare il suo contributo nella struttura pubblica. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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