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Onori al bacalà
La festa rilancia
il piatto in Europa

La cerimonia ufficiale  delle festa del baccalà con le autorità e la confraternita.FOTO CISCATO
La cerimonia ufficiale delle festa del baccalà con le autorità e la confraternita.FOTO CISCATO
La cerimonia ufficiale  delle festa del baccalà con le autorità e la confraternita.FOTO CISCATO
La cerimonia ufficiale delle festa del baccalà con le autorità e la confraternita.FOTO CISCATO

Da cibo “dei morti di fame”, per citare il priore e mattatore della giornata Galliano Rosset a ponte culturale, artistico, storico e sociale in grado di unire i due poli e le due facce dell'Europa, quella di rigoroso produttore di pesce della Norvegia e quella di creativa maestra culinaria dell'Italia.

E se anche un'istituzione nel mondo della ristorazione, personificazione ed emblema del made in Italy come Arrigo Cipriani dell'Harry's Bar di Venezia ha richiesto e ottenuto la targa di “ristorante consigliato”, ben si capisce come il Bacalà alla vicentina non sia più, soltanto, un prelibato piatto.

Nel trentennale della Confraternita guidata da Luciano Righi si è conclusa ieri solennemente, alla presenza di un'ampia delegazione di autorità, politici, accademici e studenti norvegesi, la Festa del Bacalà.

A fare gli onori di casa i confratelli di giallo e nero vestiti, che hanno accolto, nel piazzale del municipio di Sandrigo prima e nel teatro Arena poi causa maltempo, anche le decine di circoli e associazioni, oltre che club del Bacalà ( primo per anzianità quello di Castelfranco Veneto) giunti da tutta Italia per tributare il giusto omaggio allo stoccafisso importato nel 1432 da Pietro Querini.

Un viaggio quello del navigatore, presente assieme al Doge e agli altri figuranti in costume veneziano, che si prepara a divenire un itinerario turistico e culturale unico nel suo genere, attraverso 16 Paesi e 30 città, come ha annunciato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti.

«Venerdì la via Querinissima sarà presentata in consiglio europeo, in occasione dei trent'anni», ha spiegato.

A sostenere l'importante progetto il numero uno della regione del Nordland Sonja Alice Steen, il capo del consiglio regionale del Nordland Tomas Norvall e l'ambasciatore norvegese in Italia Margit F. Tveiten.

La diplomatica, alla sua prima uscita ufficiale a Sandrigo dopo l'insediamento romano, un mese fa, arrivata assieme ai sindaci delle isole Lofoten, tra tutti Tor Arne Andreassen di Rost, ha sottolineato l'importanza del gemellaggio italo- norvegese quale volano per l'economia.

Tutti concordi dunque, il presidente della Provincia Achille Variati e il sindaco di Sandrigo Giuliano Stivan compresi, sui positivi benefici per la società del rilancio della specialità popolare.

Che deve gran parte del suo successo ormai planetario anche al fascino folcloristico che lo accompagna e che anche ieri l'ha fatta da padrone a Sandrigo.

Nell'evento mattutino condotto da Carlo Pepe sul palco è andata in scena infatti la caratteristica cerimonia d'investitura dei nuovi confratelli: dopo un assaggio di bacalà e dopo il tocco ufficiale dello stoccafisso “capobranco” da parte del priore Rosset, si sono impegnati a «difendere e diffondere» la tradizionale ricetta nel mondo Giuliano Stivan, il virologo Giorgio Palù, l'artista Pino Guzzonato e il politico norvegese Tomas Norvall, nuovi membri onorari.

Entrano a far parte in modo operativo invece della confraternita il medico vicentino Claudio Ronco, l'imprenditore Carlo Crestani e Riccardo Penzo di “Ristoranti Che Passione”.

Prima specialità gastronomica a meritarsi un francobollo emesso nel marzo scorso da Poste Italiane e ad entrare al teatro Olimpico di Vicenza,cinquecento anni dopo il segreto – pesce, olio e cottura lenta a parte- resta la stesso: tradizione, pazienza, esperienza.

E, come ha ricordato dal palco un Arrigo Cipriani «felice e commosso», «si tratta di una ricetta che dobbiamo, prima che a tanti grandi chef di oggi, alle nostre donne, che l'hanno tramandata nel tempo».

Giulia Armeni

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