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Valdagno

Nonna all’ospedale
dopo una pallonata
È di nuovo polemica

Al parco della Favorita vige il divieto di giocare a pallone. ZILLIKEN
Al parco della Favorita vige il divieto di giocare a pallone. ZILLIKEN
Al parco della Favorita vige il divieto di giocare a pallone. ZILLIKEN
Al parco della Favorita vige il divieto di giocare a pallone. ZILLIKEN

VALDAGNO. Anziana colpita da una pallonata a La Favorita finisce all’ospedale. Non ha riportato lesioni, ma si riapre il dibattito sulla convivenza fra giovani e anziani al parco.

IL TIRO. L’altra sera, un bambino che giocava a calcio sul discusso prato davanti alle serre, sferrando un potente tiro, ha centrato alla schiena una signora. Tutto è avvenuto alle 17.30 circa. Elsa Slaviero, stava riposando seduta ai bordi della fontana che orna il parco di viale Duca d’Aosta. A qualche decina di metri, un gruppo di ragazzini, tra gli 8 e i 12 anni, stava facendo una partitella a calcio, nonostante il divieto di giocare a pallone che campeggia da un paio di mesi e che tanto ha fatto discutere circa l’utilizzo del polmone verde, tra favorevoli e contrari, approdando anche sui banchi dell’ultimo consiglio comunale. Il fato ha voluto che un tiro particolarmente potente colpisse alla schiena l’anziana, che ne ha risentito in modo evidente. Gli alpini del gruppo centro che monitorano l’area, per una convenzione siglata con il Comune, guidati da Roberto Vuerich, le hanno prestato i primi soccorsi, in attesa dell’ambulanza che in pochi minuti è intervenuta dal vicino “San Lorenzo”. La donna è stata trasportata al pronto soccorso e, dopo gli accertamenti, dimessa.

DIBATTITO. Si è immediatamente riacceso il dibattito sull’uso del parco e sulla convivenza tra giovani, giovanissimi e anziani. Il parere di genitori e nonni intervistati al parco però, sembra essere unanime: «Il buon senso deve far da padrone e La Favorita non può essere solo un bel biglietto da visita da guardare e non usare». Roberta Sagazio e Cristina Visonà stanno discutendo tra loro e spiegano: «Bisogna lasciare il permesso di giocare a pallone in uno spazio determinato, i divieti assoluti non vanno bene. A Valdagno ci sono molti parchi giochi, ma uno spazio come questo è unico e va sfruttato. La responsabilità del genitore non deve mai mancare, sia per evitare comportamenti scorretti verso altri utenti, sia per evitare che, se il pallone va in strada, possano correre a prenderlo senza guardare se passa un’auto». Poco distante c’è un capannello di genitori fra cui Mara Benetti, Gaia Pretto e Fabio Zaccaria. «Il parco va tutelato» dice Benetti. «Ma tocca ai genitori sorvegliare i figli, sia se colpiscono qualcuno con una pallonata, sia se vanno verso la strada. Io stessa ho preso al volo un bimbo che rischiava di essere investito». Pretto e Zaccaria aggiungono: «Forse si potrebbe pensare di recintare una zona e dedicarla al pallone. Gli spazi per i bimbi ci sono, ma sono da prendere con le pinze». Marta Ferrari, Mattea Refosco e Anna Orsato stanno controllando i loro figli impegnati a giocare e intanto scambiano quattro chiacchiere: «Come in ogni cosa, ci vuole modo» spiegano. «I bambini fino ad una certa età dovrebbero essere liberi di giocare, magari con una protezione. In Favorita, basta poco per far divertire i più piccoli ed è giusto che venga utilizzata». «Mi ero informata per organizzare una festa di compleanno per mio figlio - aggiunge Refosco - ma non mi è stato possibile perché, in nome del decoro, non potevo portare un tavolino e alcune bibite. Non lo trovo giusto». Due nonne concludono: «Dopo il divieto di gioco con il pallone, il parco sembrava morto. Chiaro che bisogna rispettare gli anziani, anche perché qui arrivano anche gli ospiti della Fondazione Marzotto con tanto di flebo, ma bisogna riservare uno spazio ai bambini, perché non usare le terrazze?».

Karl Zilliken

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