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No alle centraline idroelettriche «Battaglia di tutti»

Il tratto del torrente dove è prevista una centralina. ARCHIVIO
Il tratto del torrente dove è prevista una centralina. ARCHIVIO
Il tratto del torrente dove è prevista una centralina. ARCHIVIO
Il tratto del torrente dove è prevista una centralina. ARCHIVIO

La città si mobilita contro le centraline idroelettriche. In consiglio comunale si è annunciata una battaglia senza colori politici e sotto un’unica bandiera. E dai banchi della maggioranza e delle opposizioni il muro alzato è compatto. A innescare il dibattimento sono state due mozioni, uguali nella sostanza, presentate da “Nuova Valdagno” e dai gruppi “Partito democratico per Valdagno”, “Valdagno guarda avanti”, “Scegli Valdagno” e M5S. Le richieste di adottare tutte le contromisure per impedire la realizzazione degli impianti, di coinvolgere gli altri comuni interessati dai progetti della pista ciclabile e di valorizzazione turistica e di portare il no dei cittadini in Regione sono state approvate all’unanimità. «Si tratta di un progetto modesto dal punto di vista di ritorno economico e inopportuno sotto il profilo ambientale - afferma Giovanni Perazzolo di “Scegli Valdagno” -. Ci si dovrà opporre nel modo più assoluto. I lavori per la centralina realizzata a Ponte dei Nori erano, all’epoca, troppo avanti per essere fermati quando siamo stati interpellati, ma ci siamo ripromessi che sarebbe stata l’ultima volta che si mettevano le mani sul torrente Agno». Luca Paccagnella di “Nuova Valdagno” sottolinea: «Il nostro no rappresenta quello che abbiamo raccolto dai cittadini. Si respira un disagio profondo e il timore di un danno concreto per il territorio». Eliseo Fioraso del Pd punta il dito sulle procedure che «passano sopra la testa degli enti locali con la giustificazione di essere opere di pubblica utilità. Il nostro torrente è fragile e qualsiasi intervento può creare problemi all’ambiente». Una tutela del territorio che deve essere a 360 gradi per Vittorio Vencato di Forza Italia «imparando dagli errori fatti in passato». L’assessore all’urbanistica Michele Cocco assicura: «Stiamo lavorando su tutti i fronti. È stato nominato un ingegnere ambientale che ha già elaborato le osservazioni sulle carenze idrauliche, urbanistiche e di tutela del territorio dei due progetti. Le invieremo in Regione. In questi anni sono state adottate politiche turistiche e urbanistiche che hanno al centro il torrente e che devono essere rispettate anche dai privati che vogliono fare impresa in città». Se Giuseppe Ciambrone del M5S auspica «presidi permanenti e mobilitazioni se non si raggiungerà il risultato sperato», il sindaco Giancarlo Acerbi annuncia: «Non sarà facile e ci saranno decisioni spinose da prendere. Ma è una battaglia di tutti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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