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Neve senza gioia A Recoaro Mille incassi dimezzati

Durante la settimana la conca di Pizzegoro è semideserta.  L.CRI.L’impianto di risalita di Monte Falcone fermo anche quest’anno.  L.CRI.
Durante la settimana la conca di Pizzegoro è semideserta. L.CRI.L’impianto di risalita di Monte Falcone fermo anche quest’anno. L.CRI.
Durante la settimana la conca di Pizzegoro è semideserta.  L.CRI.L’impianto di risalita di Monte Falcone fermo anche quest’anno.  L.CRI.
Durante la settimana la conca di Pizzegoro è semideserta. L.CRI.L’impianto di risalita di Monte Falcone fermo anche quest’anno. L.CRI.

Recoaro Mille fa i conti con il secondo inverno durante il quale gli impianti di risalita sono rimasti fermi. L’area di Pizzegoro è ancora avvolta dal bianco della neve anche se la temperatura di questi giorni, dieci gradi sopra lo zero, annuncia che la primavera è alle porte. Nel piazzale le macchine sono poche così come le persone. Su quelle che erano le piste ci sono dei bambini che si divertono con il bob, un gruppo di persone che si prepara ad un’uscita di sci alpinismo e c’è chi ha fatto semplicemente una passeggiata. È questo lo specchio della seconda stagione in tono minore con la speranza che il futuro sia roseo. Allo Chalet, locale che si trova all’arrivo della cabinovia, anche questa non funzionante, che collegherebbe Recoaro con Recoaro Mille, la titolare Rosanna Cocco Lasta osserva: «Siamo a mille metri, sappiamo che la neve può esserci oppure no e quindi puntiamo a diversificare l’offerta: ad esempio abbiamo realizzato una piccola spa. Certo che, con la chiusura degli impianti di risalita, gli introiti si dimezzano anche perché non c’è altro nella zona delle piste. Siamo comunque fiduciosi per il futuro». Anche ai Castiglieri si parla di un -50% sulle entrate: «Nei fine settima per fortuna ci sono delle famiglie che con bob e slittini vengono anche senza gli impianti aperti, e molti sci alpinisti anche se il rifugio Gingerino è chiuso, ma servirebbe una soluzione tampone finché il comprensorio non sarà ammodernato». Tra chi si fa quattro passi c’è il signor Ottavio, vicentino: «Recoaro è una desolazione, non solo in quota anche in paese. Io ci vengo da una vita perché mi piacciono le montagne: ho percorso tutti i sentieri ma il resto lascia a desiderare». Recoaro Mille attende gli interventi che si realizzeranno con i fondi dei Comuni di confine e degli investitori annunciati, una cordata russa. Per i primi ci sono a disposizione oltre due milioni per la realizzazione di piste per downhill da Monte Falcone a Recoaro Mille e da lì a Recoaro Terme, di un percorso pedonale e per ciaspole tra Recoaro Mille e Le Montagnole, il completamento del sito archeologico di malga Campetto e la creazione di un’area picnic e di una camper. Inoltre è previsto l'ampliamento del laghetto in “busa” a Pizzegoro con la creazione di un percorso pedonale e la riqualificazione del rifugio Monte Falcone con lo spostamento delle antenne presenti. Il sindaco Davide Branco ci crede: «Non è un progetto ma il progetto che rilancerà l’economia di tutto il paese. Gli uffici sono al lavoro e già a fine anno potrebbe iniziare la riqualificazione complessiva del comprensorio per renderlo un’area turistica moderna, in linea con il turismo attuale e fruibile d’estate come d’inverno. C’è poi la parte in project financing - prosegue Branco - con sci estivo grazie a speciali teli, una palestra di arrampicata, x-racing, tubing - vale a dire scendere lungo i pendii con gommoni e palle di plastica -, biathlon con laser tag, pattinaggio su ghiaccio sintetico, tapis roulant per portare in quota d'estate i più piccoli e molto altro». Per ora si tratta di immaginarlo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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