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Muri dell’aula degradati
Li pitturano gli studenti

I ragazzi armati di scale, pennelli e colori al lavoro in aula. K.Z.
I ragazzi armati di scale, pennelli e colori al lavoro in aula. K.Z.
I ragazzi armati di scale, pennelli e colori al lavoro in aula. K.Z.
I ragazzi armati di scale, pennelli e colori al lavoro in aula. K.Z.

Al suono della prima campanella dell'anno, i ragazzi della quarta del liceo scientifico delle scienze applicate “G.G. Trisino” si sono guardati intorno e la loro nuova aula aveva qualcosa che non andava. I 15 ragazzi della 4a TA, infatti, avevano dovuto traslocare dalla sede di via Zanella, per trasferirsi in quella storica di via Lungo Agno Manzoni. Lo spettacolo che si sono trovati davanti agli occhi, però, non era certo edificante.

Lo raccontano loro in una lettera scritta al Dirigente scolastico, Maria Cristina Benetti: «C'erano muri con molte macchie, lasciate dal colore scrostato e scritte non ben identificate in eredità da chi c'era prima di noi». E cosa hanno fatto i ragazzi in meno di un mese? Prima è nata l'idea: «Prendiamo in mano pennelli e rulli e diamoci da fare», ha pensato la classe. La voce ha iniziato a circolare ma, dopo il primo entusiasmo, erano stati gli stessi giovani a spegnersi pensando di trovarsi davanti ostacoli e cavilli di ogni genere. Insomma, il rischio concreto era quello che una bella idea rimanesse tale. Poi, però, i giovani hanno preso il coraggio a due mani e hanno confidato il loro intento ad alcuni professori che, invece di ostacolarli e scoraggiarli come si sarebbero aspettati, li hanno incoraggiati, portando l'istanza sulla scrivania del preside, che non ci ha pensato due volte a dare il suo benestare e a finanziare con una spesa minima l'acquisto di vernici, rulli e del materiale necessario. Qualche giorno fa, anche con l'ausilio del docente di educazione fisica Claudio Stecca che ha deciso di impegnarsi in prima persona l'aula è stata sottoposta ad un restyling intensivo ed ora si presenta come nuova.

In un angolo della classe, un po' in disparte, ci sono ancora secchi e rulli, perché «dobbiamo ancora concludere l'opera con qualche ritocco -spiegano i ragazzi, che però non nascondono tutta la loro soddisfazione-. La mattina dopo il lavoro, quando siamo entrati in classe sorridevamo tutti per quello che eravamo riusciti a fare. È stata un’esperienza positiva, abbiamo collaborato tutti insieme ed è stato un bellissimo momento di condivisione. Abbiamo anche dimostrato che con la determinazione si possono raggiungere risultati importanti».

Grande la soddisfazione del dirigente scolastico Benetti: «I ragazzi hanno dimostrato cosa significa avere a cuore la propria scuola e voler star bene nel luogo in cui trascorrono le proprie mattinate».

Karl Zilliken

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