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Moschea in centro
per il Ramadan
«Posto inadatto»

Lo stabile di via Galliano dove si ritrovano i fedeli musulmani. ZILLIKEN
Lo stabile di via Galliano dove si ritrovano i fedeli musulmani. ZILLIKEN
Lo stabile di via Galliano dove si ritrovano i fedeli musulmani. ZILLIKEN
Lo stabile di via Galliano dove si ritrovano i fedeli musulmani. ZILLIKEN

Una stanza per pregare durante il mese del Ramadan. Ancora una soluzione a tempo per i fedeli islamici del centro culturale “El Nour” dopo lo sgombero del capannone di via Monte Ortigara a Cornedo, lo scorso febbraio.

Ad ottobre 2016 il proprietario del cinema “Corallo”, Stefano Talin, aveva lanciato una provocazione indicando come alternativa al seminterrato di Cornedo lo stabile di via Galliano, trovando la pressoché totale contrarietà, anche dall’amministrazione. Oggi tuttavia le preghiere in lingua araba si sentono fuoriuscire a soli 50 metri di metri di distanza dall’ex cinema, e cioè dal palazzo di via Galliano 10 dove tra le altre associazioni hanno sede il Centro aiuto alla vita, il consultorio La famiglia e il caf Cisl.

MOSCHEA. Bussando alla sala al secondo piano del palazzo, la porta si apre quel tanto che basta per intravvedere un separé e un fedele che invita ad allontanarsi: l’ora è quella della preghiera. Poco dopo, la tipica nenia riparte. Alla spicciolata, continuano ad arrivare fedeli, che si mischiano con gli utenti del Caf, con cui condividono il corridoio senza problemi. Il contratto di affitto è stato stipulato con la cooperativa “Intreccio” che gestisce le sale dello stabile riconducibile alla fondazione Sacro Cuore. «Il Comune ci ha aiutato con alcune proposte - spiega il referente di “El Nour” Mohamed Rahal -. Alla fine abbiamo preferito scegliere questa per il mese del Ramadan, ma non abbiamo ancora una soluzione definitiva. Continuiamo a cercare tra i comuni di Valdagno e Cornedo». Durante la Quaresima era stato don Matteo Menini dell’Unità pastorale Massignani-Ponte dei Nori ad ospitare negli spazi di Casa Lelia in via Fermi i fedeli, sia per la preghiera, sia per le riunioni dell’associazione.

POLEMICA. Marco Randon, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale non punta il dito contro la scelta dei fedeli, ma «l’incoerenza dell’amministrazione. Avevano detto che la soluzione del cinema “Corallo” non era praticabile perché non c’erano abbastanza parcheggi e poi si sono ritrovati una moschea a poche decine di metri». «Ci hanno chiesto informazioni e disponibilità – spiega il sindaco Giancarlo Acerbi -. Noi abbiamo risposto che soluzioni definitive non ce ne sono, ma come per tutte le associazioni solo temporanee e a pagamento. Così hanno preferito la soluzione privata».

Karl Zilliken

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