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Moschea al teatro
Residenti divisi
Il sindaco la boccia

Il cinema Corallo che secondo la proposta dell’imprenditore Talin potrebbe ospitare la moschea.  ZILLIKEN
Il cinema Corallo che secondo la proposta dell’imprenditore Talin potrebbe ospitare la moschea. ZILLIKEN
Il cinema Corallo che secondo la proposta dell’imprenditore Talin potrebbe ospitare la moschea.  ZILLIKEN
Il cinema Corallo che secondo la proposta dell’imprenditore Talin potrebbe ospitare la moschea. ZILLIKEN

Non si parla d’altro in città. La proposta lanciata dell'imprenditore Stefano Talin di trasformare l’ex cinema Corallo in moschea per dare un luogo di culto ai musulmani della valle dell’Agno è l’argomento del giorno tra i banchi del mercato che occupano piazza Dante, proprio a pochi metri dallo stabile. I residenti si dividono ma non sono pochi quelli che vedono di buon occhio questa soluzione. Sandro Di Lucia osserva: «Ci sono troppi preconcetti. È giusto che tutti abbiano un posto dove andare a pregare. Noi abbiamo la chiesa, non vedo perché non potrebbe sorgere una moschea». Alessia Sandri intravede problemi logistici: «Ci vorrebbe un parcheggio per i frequentatori della moschea. Inoltre il Corallo è in centro, si rischia di creare confusione soprattutto il venerdì che è giorno di preghiera ma anche di mercato». «Penso che la libertà sia un valore irrinunciabile -sottolinea Caterina Storti. È giusto che i musulmani abbiano un luogo di culto. C’è ancora troppa diffidenza ma sarebbe un buon punto d’inizio per una vera integrazione». Sempre a favore della moschea ci sono due giovani amiche, Scilla Peretti e Giulia Vallarsa, fresche di laurea: «È inutile nascondere che ci siano dei pro e dei contro, forse il centro storico non è il luogo ideale ma d’altra parte nella valle siamo troppo indietro, dobbiamo svegliarci tutti perché il mondo è cambiato. A Valdagno in particolare la gente è molto chiusa, dalla moschea potrebbe nascere qualcosa di positivo, è una opportunità per tutti di integrazione per una convivenza migliore». C’è chi la pensa in modo opposto. Ad esempio Joe Meneghini. «Sono decisamente contrario alla realizzazione di una moschea in centro a Valdagno. Meglio pensare ad altre soluzioni». Sulla stessa lunghezza d’onda Renato Baldo: «Non condivido l’idea della moschea, non mi sembra una cosa da realizzare». Carla Fraccaro è tra i pro: «Non mi preoccupa, sono tranquilla. L’importante è che venga fatto tutto rispettando le regole». Diego Consolaro è drastico: «Moschea in centro? Non se ne parla nemmeno, i musulmani hanno grande diffidenza nei nostri confronti, non si vogliono integrare, proporrei una moschea in periferia magari sul monte Marana». Andrea Donadello non prende posizione: «Non frequento la chiesa cattolica e non mi preoccupo di un’eventuale moschea musulmana. Non mi interessa». «A mio avviso il centro non è la collocazione migliore, sarebbe più adeguata la zona del lido oppure dove sorgeva il Dam. La città sociale ha molti spazi ampi che sono vuoti» -osserva Nicola Barazzoni. Ilaria Albiero è favorevole: «Mi sembra una cosa buona, da parte mia non ho nulla in contrario».

Il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi boccia la proposta di Talin: «Siamo contrari perché ci sono già ora nella zona problemi di viabilità e parcheggi visto che siamo in pieno centro storico e a ridosso di una casa di riposo. Non siamo contrari alla moschea in sé ma non potrà sorgere all’ex cinema Corallo. Ci sono inoltre anche problemi con la destinazione d’uso perché quella del cinema ha il vincolo di servizio di interesse pubblico».

Per il momento quindi all’orizzonte non si intravede una soluzione per i fedeli che sfrattati dal capannone di via Monte Ortigara 17 a Spagnago di Cornedo.

Luigi Cristina

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