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Mercato trasferito
Operatori in guerra «Ce ne andiamo»

Insoddisfatti alcuni ambulanti spostati in via Marzotto.  FOTO ZILLIKEN
Insoddisfatti alcuni ambulanti spostati in via Marzotto. FOTO ZILLIKEN
Insoddisfatti alcuni ambulanti spostati in via Marzotto.  FOTO ZILLIKEN
Insoddisfatti alcuni ambulanti spostati in via Marzotto. FOTO ZILLIKEN

«Siamo pronti a restituire la licenza in Comune». Ci vanno giù duro gli operatori del mercato che, dopo il rientro in piazza Dante al termine dei lavori di restyling, sono stati “delocalizzati” in via Gaetano Marzotto. «Come è stato il rientro? Un disastro - racconta Ilenia Ronzani -. Questa via non sarebbe nemmeno adibita al mercato. Basterebbe poco per cambiare, farci rientrare nella piazza. Qui il mercato è morto. In meno di un anno abbiamo subito tre spostamenti. C’è anche una questione di sicurezza: la prima bancarella può arrivare alle 7 e iniziamo ad allestire, ma il traffico viene chiuso alle 8 e per un’ora le auto ci sfrecciano accanto. Lo abbiamo fatto presente, ma finora non è cambiato niente. Poi ci sono i pagamenti. Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ci è arrivato l’avviso per la prima rata: sborsiamo quanto gli altri, ma siamo in una posizione tale per cui dovremmo pagare molto meno. Se le cose non cambieranno, non credo che resteremo a Valdagno».

A qualche centimetro di distanza c’è la bancarella di Loris Scalco e Mariangela Zanetti. Davanti alla merce scorre poca gente. «Cosi è una porcheria - spiegano -. Siamo stati eliminati dal mercato. Se continueremo a non lavorare, depositeremo la licenza in Comune. Non siamo stati aiutati. Hanno ridisegnato la piazza? Bene, ma dovevano pensare a noi, anche perché se non ci fosse il mercato, anche il venerdì a Valdagno sarebbe un giorno vuoto e invece sono state seguite altre esigenze». Anche Barkat Nabeel ha subito tre spostamenti in un anno: «Non ci sono affari. Non abbiamo clienti fissi, se la gente non trova noi, compra in un’altra bancarella. È anche sbagliato che venga permesso il passaggio delle macchine (tra salita Dante e via Carmini, ndr), perché interrompe la passeggiata, oltre al problema della sicurezza». Alberto Borile si allinea: «Mi sono spostato da Montecchio a Valdagno sperando di migliorare, ma mi sbagliavo di grosso. Sono arrabbiato, ma mi adeguo perché devo lavorare».

La situazione nel resto di piazza Dante sembra migliore. Dopo un rientro deludente, la settimana scorsa, sono state apportate piccole modifiche che hanno consentito qualche passo avanti. «Siamo tornati nella posizione in cui eravamo - spiegano alcuni ambulanti nel parcheggio di Villa Serena-. Se tutto resta così, ci va anche bene ma se vogliono farci girare il lato vendita verso il parco, è un problema». Davide Pasquale, rappresentante Anva Confesercenti, sintetizza: «Dopo quasi un anno di spostamenti, la situazione è difficile. È mancato il flusso di clienti e questo ha messo in ginocchio i miei colleghi. Per tornare alle loro posizioni dopo le modifiche alla piazza, in molti hanno anche deciso di sacrificarsi, riducendo la loro superficie di vendita».

L’assessore alle attività produttive, Liliana Magnani, risponde: «Dopo due incontri tra le parti, la situazione non è definitiva e studieremo la soluzione migliore sia per gli operatori del mercato, sia per chi vive la piazza negli altri giorni della settimana».

Karl Zilliken

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