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“Marzotto” e “Luzzatti” saranno una sola scuola

Veronica Molinari La città perde una scuola, almeno sulla carta. Arriva infatti il via libera della Provincia all’accorpamento dell’Iti “Marzotto” all’Iis “Luzzatti”. La richiesta era stata presentata dal Comune e ora l’aggregazione diventa realtà. Su quale nome assumerà il riorganizzato istituto si deciderà a settembre. Questo è solo l’ultimo episodio di una strada in salita che sta vivendo il Luzzatti da almeno tre anni: prima il dimensionamento, poi la perdita di autonomia con la reggenza e ora un unico istituto che comprenderà il tecnico industriale ed economico oltre al professionale. A parlare sono i numeri: dal 2013 gli studenti dell’Ip sono passati da 366 agli attuali 256, quelli dell’Ite da 256 a 224 e quelli dell’Iti da 589 a 630. «I numeri avevano già fatto perdere autonomia all’istituto - spiega l’assessore all’istruzione Liliana Magnani - Il processo di fusione tra Marzotto e Luzzatti creerà due poli: uno tecnico e l’altro liceale che copriranno svariati livelli. Nella scuola professionale si maturano competenze con sbocco lavorativo certo e importante. Così come un corso come quello turistico dell’Ite può in questo periodo essere fondamentale per assicurare un futuro agli studenti. Sicuramente l’Amministrazione darà disponibilità piena nei prossimi mesi per favorire il processo di integrazione. Siamo certi che ci sarà da parte della dirigenza grande attenzione per capire come si stanno muovendo i numeri». A soffrire di più in questi anni è stato l’istituto professionale che si è trovato lo scorso settembre solo 60 iscritti, 29 all’indirizzo di manutentore e 31 al socio sanitario. Sono, infatti, questi i corsi rimasti dopo il riordino a livello nazionale. «Dispiace molto che non sia stato possibile mantenere l’autonomia per entrambi gli istituti - afferma il dirigente Afra Gecele - Preso atto di questo lavoreremo per uniformare regolamenti e rivedere documentazioni in vista dell’accorpamento di settembre. All’Ipsia gli indirizzi tecnico industrie meccaniche e quello dei servizi energetici sono stati assorbiti negli altri. Il professionale risente della crisi generalizzata dopo la riforma e della trasformazione da triennale a quinquennale che dava una possibilità privilegiata a chi voleva entrare in tempi brevi nel mondo del lavoro. Sicuramente sono in corso valutazioni e riflessioni, ma stiamo già programmando progetti che coinvolgano i due istituti in un’ottica di unità. Tra questi, per esempio, dipartimenti comuni e riunioni a staff allargato. L’obiettivo sarà fare un salto di qualità e cercare di essere propositivi nel valorizzare le nuove caratteristiche della scuola, facendo conoscere in modo capillare tutti gli istituti. Anche gli indirizzi dell’Ite, amministrazione, finanza e marketing da una parte e turismo dall’altra, sono assolutamente da valorizzare viste le opportunità che offrono». Un punto di partenza può essere il futuro Fab lab, un contenitore di progettazione, aggiornamento e specializzazione per aziende e scuole: «Il laboratorio che nascerà al “Marzotto” e che è frutto della sinergia tra Comune, imprenditoria locale, scuola e Fondazione Cariverona sarà un momento in cui l’integrazione potrà diventare fattiva perché anche gli studenti dell’economico e del professionale troveranno uno spazio per confrontarsi con le nuove tecnologie». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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