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Malore in casa, morto a 39 anni

Intervento nella notte del personale Suem per rianimare il 39enne. I tentativi sono risultati vani
Intervento nella notte del personale Suem per rianimare il 39enne. I tentativi sono risultati vani
Intervento nella notte del personale Suem per rianimare il 39enne. I tentativi sono risultati vani
Intervento nella notte del personale Suem per rianimare il 39enne. I tentativi sono risultati vani

Portato via da un malore a 39 anni. Alessandro Storti, che abitava con i genitori al civico 31 di via Fabio Filzi a San Quirico di Valdagno, è morto ieri nel suo letto probabilmente stroncato da un infarto. A cercare di soccorrerlo per prima è stata la madre che contemporaneamente ha chiesto aiuto al 118. Un’ambulanza del Suem è partita dall’ospedale di Valdagno, ed il personale medico una volta giunto sul posto ha cercato di rianimare l’uomo ma alla fine ha dovuto arrendersi e constatare il decesso per arresto cardiocircolatorio. Per Alessandro gli ultimi giorni sono stati densi di preoccupazione. Il padre infatti una settimana fa è stato colpito da un malore e si trova tuttora in ospedale. Per stare vicino e seguire il genitore s’era preso un periodo di ferie. L’altro giorno lui stesso non si era sentito bene, tanto che si è recato dal medico che gli aveva raccomandato di sottoporsi ad una visita cardiologica senza aspettare troppo tempo. Purtroppo, sembra sia stato proprio il cuore a tradirlo. Alessandro Storti lavorava a Montorso come tecnico alla Calpeda, azienda leader nella costruzione di elettropompe. In azienda hanno accolto la notizia della sua scomparsa con grande cordoglio. «Era un ragazzo – lo ha ricordato ieri il capoturno pomeridiano – che non parlava molto ma che si impegnava sul posto di lavoro. Era addetto a seguire macchine a controllo numerico. Non era una persona espansiva ma si faceva ben volere. In questi giorni era a casa per stare vicino al padre ricoverato in ospedale». Tra le passioni di Alessandro c’erano le escursioni in montagna, in particolare quelle sulle Piccole Dolomiti recoaresi che amava frequentare quando aveva tempo. Lunedì sera si è coricato con il pensiero rivolto al padre, le cui condizioni sembra abbiamo fatto segnare qualche miglioramento, ma anche con l’intenzione il mattino successivo di prenotare la visita cardiologica che gli aveva prescritto il medico. Cosa che però non ha avuto tempo di fare. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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