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Lastre di eternit sui tetti dei magazzini

Il Comune ha chiesto alla Regione un finanziamento per la messa in sicurezza dei magazzini comunali. K.Z.Il piano di lavori prevede anche la rimozione delle lastre di eternit. K.Z.
Il Comune ha chiesto alla Regione un finanziamento per la messa in sicurezza dei magazzini comunali. K.Z.Il piano di lavori prevede anche la rimozione delle lastre di eternit. K.Z.
Il Comune ha chiesto alla Regione un finanziamento per la messa in sicurezza dei magazzini comunali. K.Z.Il piano di lavori prevede anche la rimozione delle lastre di eternit. K.Z.
Il Comune ha chiesto alla Regione un finanziamento per la messa in sicurezza dei magazzini comunali. K.Z.Il piano di lavori prevede anche la rimozione delle lastre di eternit. K.Z.

Che sia la volta buona? Parliamo della sistemazione e dell’adeguamento antisismico dei magazzini comunali in zona industriale. In particolare di quelle lastre di eternit sul tetto su quello stesso edificio dove sono impiegate 27 persone.

L’eternit che copre i magazzini, nei documenti ufficiali, è noto fin dal 2010, ma oggi è ancora lì, dopo che più volte in questi anni l’amministrazione ha pensato alla rimozione. Progetti mai concretizzati a causa dei vincoli dettati da risorse carenti e patto di Stabilità. Ora però il Comune vara un piano da 1 milione 250 mila euro. I soldi dovrebbero arrivare grazie a un bando della Regione.

AMIANTO. «Il soffitto dei magazzini comunali della zona industriale di Piana è in lastre di eternit». Nero su bianco è quanto si legge in una relazione del responsabile dell’ufficio edilizia pubblica nel luglio 2010. Così all’epoca il Comune pensa ad una somma pari a 250 mila euro per la sistemazione urgente e affida l’incarico di progettare la nuova copertura ad un professionista di Trissino, l’ingegnere Andrea Concato.

Contemporaneamente è attivato un procedimento di controllo attraverso l’azienda Esseambiente Srl. Perché «la normativa vigente prevede che dal momento in cui è rilevata la presenza di materiali contenenti amianto, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione per ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti - si legge nei documenti datati sei anni fa-. Tale programma implica di mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto».

Il progetto per la sistemazione, però, appariva nel previsionale per una cifra complessiva di 340 mila euro ma, a causa dei vincoli di spesa, i soldi nel 2011 non sono mai entrati a bilancio.

Passa qualche anno e nel 2014 l’opera è stata ripescata, attivando nuovamente i procedimenti di controllo ambientale. Ma anche due anni fa, i paletti del bilancio e la scarsità di risorse hanno imposto al Comune di accantonare il progetto, rinviando così a tempi migliori gli investimenti impegnativi.

REGIONE. E si arriva a ottobre 2016. La Regione apre un bando per la concessione di contributi a fondo perduto allo scopo di mettere in sicurezza gli edifici pubblici. Così l’amministrazione guidata dal sindaco Giancarlo Acerbi rispolvera il progetto per rifare la copertura e inserisce nel piano dei lavori anche i provvedimenti necessari per l’adeguamento antisismico. E così negli uffici regionali è presentato un ampio piano da 1 milione 250 mila euro per rinnovare completamente i magazzini. Entro un paio di mesi dovrebbe arrivare la risposta dalla Regione, e comunque dovrebbe arrivare in tempo almeno per la redazione del bilancio 2017.

Che sia dunque la volta buona, se non altro per la rimozione dell’eternit dal soffitto? «Avevamo da anni questo progetto nel cassetto - commenta l’assessore con delega ai lavori pubblici, Federico Granello-. Ora, abbiamo colto l’opportunità per una sistemazione sostanziale dello stabile».

Karl Zilliken

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