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La statua orfana sarà restaurata e andrà al Comune

Urge il restauro per la  statua lignea di Sant’Antonio. VE.MO.
Urge il restauro per la statua lignea di Sant’Antonio. VE.MO.
Urge il restauro per la  statua lignea di Sant’Antonio. VE.MO.
Urge il restauro per la statua lignea di Sant’Antonio. VE.MO.

Sant’Antonio avrà un proprietario. Si perde in 150 anni di storia la vita della statua del comitato di quartiere Campassi-Lucchetta e sembra che nemmeno negli archivi della curia se ne trovi traccia. L’opera lignea di mano ignota che da quarant’anni è ospitata nel capitello del- l’area verde di via Cornetto sarà donata al Comune e finalmente avrà un “padrone”. Ma prima il Santo sarà sottoposto ad un restauro visto che i tarli stanno facendo danni e una crepa è comparsa sul viso. Ecco allora che la coordinatrice del comitato, Bruna Fanchin, tra carte e ricerche ha trovato un artigiano disposto a metterci mano. Costo? Duemila euro che un cittadino, in assoluto anonimato, ha deciso di donare per far tornare l’opera in salute. «La memoria degli abitanti del quartiere colloca la statua in un capitello sul muro di cinta della villa Dalle Ore che arrivava fino all’incrocio con via Cornetto. Nel 1963, più di mezzo secolo fa, è stato abbattuto il muro e il manufatto è stato consegnato a un’anziana coppia di coniugi per passare poi, negli anni, di mano in mano fino ad essere donato al quartiere. Si arrivò infine alla costruzione dell’attuale capitello nel parco e nel 1996 alla benedizione della statua da parte di monsignor Giovanni Barbieri». Fanchin guarda al futuro e non vede ricambio generazionale: «Ormai nel comitato siamo tutti anziani e abbiamo pensato di donarla alla città per assicurare un domani alla nostra statua. In questo momento ha bisogno di cure, ma abbiamo trovato una persona generosa che le finanzierà. A eseguire il restauro sarà Antonio Fracaro che lavorerà anche al dipinto della Madonna in contrada Lucchetta, che risale all’inizio dell’Ottocento. Anche in quel caso la cifra richiesta si aggira sui 2 mila euro. Di questi, 900 saranno coperti da un contributo del Comune e il rimanente l’hanno raccolto gli abitanti della contrada». A dare il via libera deve essere la direzione per i Beni ambientali della Regione. Ecco allora che si stanno preparando le carte bollate per chiedere l’autorizzazione con l’aiuto del Comune. «Il comitato del quartiere farà la richiesta per procedere al restauro -hanno spiegato dall’ufficio tecnico del Comune-. In questi casi di solito viene applicata la procedura del silenzio assenso quindi non dovrebbero esserci problemi ad iniziare il restauro in tempi abbastanza brevi. A quel punto i residenti potranno presentare anche la domanda di contributo all’Amministrazione che coprirebbe la parte che non riusciranno a finanziare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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