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La Spv ridisegna il futuro «Sei Comuni, due città»

Francesco Battistella, Luca Romano ed Erika Stefani.   MOLINARIIl cantiere della Pedemontana tra Castelgomberto e Brogliano.  TROGU
Francesco Battistella, Luca Romano ed Erika Stefani. MOLINARIIl cantiere della Pedemontana tra Castelgomberto e Brogliano. TROGU
Francesco Battistella, Luca Romano ed Erika Stefani.   MOLINARIIl cantiere della Pedemontana tra Castelgomberto e Brogliano.  TROGU
Francesco Battistella, Luca Romano ed Erika Stefani. MOLINARIIl cantiere della Pedemontana tra Castelgomberto e Brogliano. TROGU

La Pedemontana ridisegna il futuro della Valle dell’Agno. Nella sala convegni di Amer group, l’altra sera, imprenditori e professionisti del gruppo “Area Valle Agno” hanno illustrato la sequenza di fotogrammi che ha disegnato, dagli anni Ottanta, il territorio. Ad applaudire al modello che oggi deve puntare all’unione è stato il ministro degli Affari regionali, Erika Stefani, confermando che «si tratta della ricetta giusta per il futuro». Una trasformazione affrontata con gli amministratori di valle e che sta portando all’abbandono dello slogan “Sei comuni, una città” per andare sempre più verso due città disegnate dalla futura superstrada. Ad aprire il convegno, il padrone di casa Francesco Battistella, a sottolineare l’impegno di “Area” «nell’affrontare i problemi, tenendo alta l’attenzione e proponendo soluzioni» e a passare poi la parola al presidente del sodalizio, Luca Romano: «All’inizio abbiamo dovuto fare i conti con un modello di sviluppo “introverso” in cui l’impegno era risolvere la congestione della Sp 246 inserita in un’industrializzazione incentrata sulla crescita della grande manifattura laniera e delle piccole imprese. Oggi lo scenario è cambiato: siamo di fronte all’industrializzazione 4.0, con livelli occupazionali più alti di 10 anni fa, affiancata da vocazioni innovative come l’agricoltura sostenibile, l’attrattività turistica e ambientale e da una forte diffusione di servizi socio-sanitari. In questo quadro, con la Pedemontana, cambieranno i modelli territoriale e di governo. Si avrà un avvicinamento a Thiene e Malo che sposterà tutto l’asse a nord della Pedemontana verso l’Alto Vicentino chiudendo l’infinita questione Alto o Ovest Vicentino, un’apertura alla pianura della parte bassa della valle con la riformulazione dello slogan in “Sei comuni, due città”. Quindi “fusione” di Trissino, Castelgomberto e Brogliano da una parte e di Valdagno, Cornedo e Recoaro dall’altra. Da qui la necessità di un’ottica sovracomunale, di unione comunale, per portare a casa i risultati, che richiede l’autonomia, ovvero la disponibilità di risorse per investimenti pubblici, per diminuire la pressione fiscale e per ridistribuire competenze». Giuseppe Fortuna presidente del raggruppamento Ovest di Confindustria sottolinea che «l’appoggio dei 6 sindaci di valle e l’impegno dell’associazione industriali al fondamentale progetto della variante alla 246, con la bretella tra il casello di Brogliano e Cereda di Cornedo alle battute finali, è una delle espressioni della voglia di rimanere al passo con i tempi». «La logica di distretto, qui già applicata - aggiunge il ministro Stefani - è la strada per il futuro e la Pedemontana è l’espressione di un’esigenza di mobilità che è la condizione primaria per fare impresa. Ma il tutto deve essere sostenuto da risorse che possono essere rese disponibili attraverso l’autonomia, ovvero diversità di tradizioni e di esigenze come ricchezze territoriali, misurata su fabbisogni standard. L’autonomia porterà risultati se intesa come un ritorno sul territorio applicando il principio di sussidiarietà e quindi una responsabilizzazione degli enti locali». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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