<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Valdagno

«La moschea?
Nel cinema
abbandonato»

L’interno del cinema Corallo che potrebbe diventare una moschea
L’interno del cinema Corallo che potrebbe diventare una moschea
L’interno del cinema Corallo che potrebbe diventare una moschea
L’interno del cinema Corallo che potrebbe diventare una moschea

«La moschea potrebbe sorgere nei locali dell’ex cinema Corallo». A lanciare la proposta è il delegato della proprietà Stefano Talin. L’idea gli è venuta dopo aver letto l’intervento dei parroci del vicariato di Valdagno che, nei giorni scorsi, avevano detto a chiare lettere: «La moschea è un diritto e i musulmani devono avere un edifico di culto per pregare. Esprimere la propria fede è un diritto fondamentale di ogni uomo». Talin da cattolico praticante si è sentito coinvolto in prima persona dalle parole dei parroci che chiedevano un intervento per trovare una soluzione alle richieste dei musulmani e sta provando a sondare il terreno proprio in questa direzione: «La comunità islamica avrebbe in questo modo la possibilità di integrarsi realmente con una moschea che sorgerebbe alla luce del sole. Inoltre, anche in ottica sicurezza, sarebbe senz’altro più facile per le forze dell’ordine vigilare e controllare il tutto. Ovviamente dovranno essere d’accordo le amministrazioni comunali di Valdagno e Cornedo, sicuramente non voglio creare problemi ma soltanto fornire una possibile soluzione».

INTERVENTI. Le caratteristiche dell’edifico sembrerebbero ideali: «La struttura -osserva l’industriale- è nata come sala cinematografica e poteva contenere 550 persone. Si tratterebbe quindi di una soluzione che non porterebbe ulteriore cementificazione in vallata e andrebbe nella direzione dell’utilizzo originario della struttura». Talin puntualizza: «Non servirebbero grandi interventi. Per quanto riguarda la sicurezza basterebbero piccoli interventi. Ad esempio le uscite sono a norma. Pavimento e soffitti sono integri, basterebbe una bella rinfrescata. Inoltre ci sono i servizi igienici. In sostanza il lavoro maggiore sarebbe quello di togliere le poltroncine in modo da creare lo spazio ideale per la preghiera».

Tirando le somme la sala di proiezione Corallo è chiusa da trent'anni ma è in buone condizioni. Sorge in via Galliano, a meno di 50 metri da piazza Dante vale a dire in pieno centro dove non manca la disponibilità di parcheggi soprattutto quando saranno finiti i lavori di riqualificazione della zona. «Il mio -conclude Talin- è un gesto concreto all’insegna dell’integrazione. Penso che un luogo di preghiera decoroso non possa che migliorare i rapporti tra le comunità».

La vicenda della moschea sta tenendo banco da alcuni giorni in tutta la Valle dell’Agno. La settimana scorsa un sopralluogo della polizia locale aveva messo in luce le irregolarità del capannone di via Monte Ortigara 17 a Spagnago di Cornedo che è adibito a luogo di preghiera nonostante la struttura sia destinata ad uso artigianale. Inoltre proprio per questo motivo già lo scorso luglio era stata emanata un’ordinanza del sindaco che ne ordinava la chiusura e la demolizione delle modifiche apportate agli spazi interni ma fino ad oggi tutto è rimasto sulla carta.

LA PROTESTA. La comunità islamica di fronte allo “sfratto” si era detta pronta a pregare agli angoli delle strade in segno di protesta. In particolare avevano preso posizione i responsabili del centro islamico El Nour di Cornedo, Mohammed Rahal e Mokrane Abdelouadoud. Ora si potrebbe aprire una nuova soluzione.

La palla passa ora ai sindaci e alle amministrazioni comunali. Martino Montagna, primo cittadino di Cornedo, è ottimista: «Vedo positivamente la soluzione prospettata. Ragionando in ottica di valle infatti penso non abbia senso che ogni Comune abbia una piccola moschea. È più logico invece che nella città più popolata possa sorgere una struttura più grande anche perché Valdagno che ha quasi 30 mila abitanti può assorbire meglio la moschea rispetto alla ben più piccola Cornedo, 12 mila.

Un centro unico di valle c’è anche a Castelgomberto per quanto riguarda i sikh. Tra l’altro anche il vicariato di Valdagno, che auspicava una soluzione per la vicenda, penso non possa che veder di buon occhio l’ipotesi del Corallo. Io sono pronto a fare da intermediario con la comunità di via Monte Ortigara».

Luigi Cristina

Suggerimenti