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La città cresce, stranieri sotto il 10%

L’anagrafe comunale: la popolazione residente è cresciuta  di alcune decine nel 2018.  VE.MO.
L’anagrafe comunale: la popolazione residente è cresciuta di alcune decine nel 2018. VE.MO.
L’anagrafe comunale: la popolazione residente è cresciuta  di alcune decine nel 2018.  VE.MO.
L’anagrafe comunale: la popolazione residente è cresciuta di alcune decine nel 2018. VE.MO.

La città conferma la crescita demografica e si conferma il più italiano tra i centri vicentini di queste dimensioni Gli stranieri preferiscono Arzignano e Montecchio. A dirlo sono i numeri dell’Istat che fotografano una città con la percentuale più bassa di cittadini non italiani tra quelle di analoghe dimensioni. A salutare l’anno nuovo all’ombra del campanile di San Clemente, infatti, sono stati 2.496 residenti non italiani su una popolazione in crescita che si attesta sulle 26.050 unità. Ovvero il 9,2%. Una percentuale che rimane distante dal 16,3% di Arzignano, dal 14,2% di Montecchio Maggiore, ma anche dal 13,5% di Thiene e dal 12,5% della confinante Schio. Un valore che è anche al di sotto della media del 13% che si registra a livello provinciale. STRANIERI. A decidere di vivere in città sono soprattutto persone che provengono da altri Paesi europei. Ben il 48,4%, infatti, arriva dal vecchio continente, mentre il 25,2% ha lasciato alle spalle uno Stato asiatico, il 24,7% uno africano e solo l’1,5% ha deciso di attraversare l’oceano per approdare sotto le Piccole Dolomiti. Nel panorama multietnico valdagnese, considerate le singole nazionalità, a far la parte del leone sono comunque i cittadini indiani che rappresentano il 21,6%, seguiti dai serbi con il 17,2% e poi dai ghanesi, sul terzo gradino del podio con l’11,4%. «La maggiore o minore presenza di cittadini stranieri ritengo sia condizionata anche dal tipo di offerta di lavoro che un territorio offre - spiega l’assessore ai servizi demografici Liliana Magnani -. A seconda del tipo di produzione esistente viene dirottata in certe zone manodopera più generica e in altre quella invece specializzata». LA CRESCITA. Il tutto in un quadro di crescita demografica che, era stata guardata con ottimismo alla fine dell’estate scorsa e che oggi è confermata anche se da piccoli numeri. Numeri a cui danno il loro contributo, comunque, anche i cittadini stranieri che hanno deciso di stabilirsi nel comune laniero: dei 121 nuovi residenti arrivati, la metà è straniera. In termini assoluti il saldo dell’anno passato vede il segno positivo di 34 unità, passando dai 26.016 abitanti registrati a inizio 2018 ai 26.050 dello scorso 31 dicembre. Insomma una curva in salita, tenuto conto dell’effetto dei saldi migratori e naturali (nascite e morti), che non si vedeva dal 2014 e che arresta una discesa iniziata nel 2004. CONTROTENDENZA. «Valdagno conferma di viaggiare in controtendenza rispetto alla media regionale e ad un trend ormai consolidato delle città medie che vede gli abitanti in calo - commenta il sindaco Giancarlo Acerbi -. Quelli che emergono dal bilancio demografico sono dati che hanno un significato prezioso per il nostro territorio. Dopo più di dieci anni di costante diminuzione demografica, con relativo calo delle nascite e aumento della popolazione anziana, la città torna a registrare una ripresa che è frutto di molteplici fattori. In generale - prosegue Acerbi - offre un’alta qualità di vita, aziende in espansione che creano nuovi posti di lavoro, servizi efficienti, sicurezza, proposte culturali e di intrattenimento, ma anche politiche rivolte alla residenzialità». Conclude il primo cittadino: «Il nuovo Piano degli interventi, proprio con riferimento a questo obiettivo, si è focalizzato molto sulla dotazione di servizi e su una nuova politica della “prima casa” con sgravi fiscali per chi mantiene la residenza nel nostro comune». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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